Ricerca nel sito
SALOMÈ | 24 febbraio – 2 marzo

di Richard Strauss

Dramma lirico in un atto e un balletto, su libretto basato sulla traduzione in tedesco di Hedwig Lachmann dell’omonimo dramma in francese di Oscar Wilde, del 1891

direttore Hartmut Haenchen
regia Damiano Michieletto
regia ripresa da Tamara Heimbrock
scene Paolo Fantin
scene riprese da Francesca Amato
costumi Carla Teti
costumi ripresi da Francesca Sartorio
disegno luci Alessandro Carletti
disegno luci ripreso da Fabio Rossi
coreografia Thomas Wilhelm
coreografia ripresa da Erika Rombaldoni

ORCHESTRA DEL TEATRO PETRUZZELLI

Allestimento scenico realizzato dal Teatro alla Scala di Milano

_______

CONVERSAZIONE SULL’OPERA:
Venerdì 17 febbraio 2023, ore 19.00, foyer Teatro Petruzzelli
Conversazione sull’Opera Salomè a cura di Enrico Girardi.

L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.

Orari Spettacoli
VENERDì 24 FEBBRAIO 2023 - 20:30 | Turno A
DOMENICA 26 FEBBRAIO 2023 - 18:00 | Turno C
MARTEDì 28 FEBBRAIO 2023 - 20:30 | Turno B
GIOVEDì 2 MARZO 2023 - 18:00 | Turno D
La Trama

ATTO UNICO

Scena prima
A Gerusalemme, nella reggia di Erode, in una luminosa notte di luna.
Erode, Tetrarca ebreo, vive nel suo sontuoso palazzo con Erodiade, ex moglie di suo fratello che ha assassinato. In una grande sala è in corso un banchetto per festeggiare il compleanno del sovrano e Narraboth, capitano della guardia di palazzo, osserva interessato la scena. Egli è infatti molto innamorato della principessa Salomè, figlia del primo matrimonio di Erodiade e ne ammira estasiato la rara bellezza sebbene a distanza. Un paggio, suo amico, lo avverte dei pericoli a cui si espone contemplando troppo quel fiore velenoso.
Sul lato della sala, sotto stretta sorveglianza di due soldati, vi è un’antica cisterna nella quale è rinchiuso Jochanaan, detto il Battista, un profeta che Erode ha fatto arrestare. Le profezie che Jochanaan scaglia a gran voce dalla cella, proclamano l’arrivo di qualcuno ben più potente di lui, un Salvatore, che saprà mettere fine alla condotta dissoluta di Erode e della sua corte.

Scena seconda
Una grande terrazza nel palazzo di Erode.
Nauseata dagli sguardi insistenti che le rivolge il suo patrigno, Salomè si rifugia in terrazza per respirare aria pulita e ammirare la luna, ignorando di proposito l’ordine di Erode di rientrare subito al banchetto. Ad un tratto ode la voce di Jochanaan, e incuriosita si dirige verso la cisterna. Chiede quindi ai soldati di guardia di vedere il prigioniero, ma al rifiuto degli armigeri di contravvenire ad un ordine del loro re, usa tutto il suo oscuro fascino sul capitano Narraboth perché esaudisca il suo desiderio. Finalmente la cella viene aperta e il Battista appare: Salomè ne resta profondamente colpita.

Scena terza
Nei pressi dell’antica cisterna.
Jochanaan finalmente libero dalla sua prigione, comincia ad inveire contro i peccati di Erodiade. Questo però non impedisce a Salomè di ammirare estasiata il corpo dell’uomo, presa da una sorta di trance erotica. Il Battista, accortosi del torbido interesse dimostrato dalla fanciulla, la respinge disgustato maledicendo ancora una volta i peccati di Erode e soprattutto di Erodiade che l’ha generata. Sempre più attratta da lui, Salomè prosegue dando voce al suo desiderio di toccarne i capelli, di baciarne la bocca. Narraboth che ama profondamente Salomè, trova il suo comportamento intollerabile e la supplica di smettere, ma invano. Infine sopraffatto dal dolore si pugnala. Salomè non si accorge nemmeno del suicidio del capitano, è invece ossessionata dal desiderio di baciare le labbra di Jochanaan. Questi, inorridito, la maledice e pertanto viene riportato subito in cella.

Scena quarta
La grande terrazza nel palazzo di Erode.
Il Tetrarca ordina alla sua corte di spostare i festeggiamenti sulla terrazza per poter cercare Salomè, nonostante il vivo disappunto di Erodiade. Raggiunta la fanciulla, Erode continua con le sue avances e attirandola con il miglior vino e i frutti più maturi, le chiede di sedersi accanto a lui. Salomè però rifiuta ogni offerta e ciò rende il desiderio di Erode sempre più ossessivo. Erodiade allora gli rinfaccia di essere un debole, di non avere il coraggio di liberarsi del profeta, il quale continua ad inveire e ad insultarla. Per farlo tacere, la regina gli propone di consegnarlo ai Giudei, ma Erode sa bene che sarebbe ucciso provocando disordini nel regno. In realtà Erode teme il sant’uomo e le sue profezie, poiché giungono da “colui che ha visto Dio”: i Giudei però dubitano dell’autenticità di quanto va affermando il profeta, sebbene due Nazareni confermino invece le sue profezie sull’arrivo di un Salvatore.
Erode, ignorando del tutto Erodiade e soggiogato dalla bellezza di Salomè, le chiede di danzare per lui arrivando a giurare pubblicamente di darle in cambio qualunque cosa desideri. La fanciulla, allettata dall’offerta, esegue allora la sensuale “Danza dei sette veli”. Il Tetrarca a quel punto è totalmente accecato dal desiderio: Salomè rivendica allora il suo dono e chiede spietatamente la testa di Jochanaan. Erode inorridito, vuole dissuaderere la principessa offrendole qualunque altra cosa ma Salomè gli impone di tener fede al suo giuramento per dimostrare a tutti quanto vale la parola di un sovrano. Erode comprende di non aver più scelta e acconsente. Poco dopo due soldati portano la testa mozzata del Battista su di un piatto d’argento: in preda ad una macabra esaltazione, Salomè sembra dialogare con la testa per poi baciarne con desiderio le labbra. Erode accorgendosi in quel momento di quanto sia mostruoso l’animo della principessa, ordina ai suoi soldati di ucciderla.

Interpretato Da

Erode
Andreas Conrad


Erodiade
Elena Gabouri


Salomè
Jane Archibald


Jochanaan
Samuel Youn


Narraboth
Joel Prieto


Un paggio di Erodiade
Natalia Gavrilan

Primo ebreo
Gregory Bonfatti

Secondo ebreo
Saverio Fiore

Terzo ebreo
Patrik Vogel

Quarto ebreo
Andrea Schifaudo

Quinto ebreo
Horst Lamnek

Primo nazareno
William Hernandez

Secondo nazareno
Alessandro Fantoni

Primo soldato
Alexander Milev

Secondo soldato
In Sung Sim

Un uomo della Cappadocia
Alberto Comes

Uno schiavo
Vincenzo Mandarino