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ATTILA | 21-28 aprile

di Giuseppe Verdi

Dramma lirico in un prologo e tre atti su libretto di Temistocle Solera, tratto dalla tragedia “Attila, König der Hunnen” di Zacharias Werner, del 1809

direttore  Renato Palumbo
regia  Daniele Abbado
scene e disegno luci  Gianni Carluccio
costumi  Gianni Carluccio e Daniela Cernigliaro
movimenti scenici  Simona Bucci
maestro del coro  Fabrizio Cassi

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI

Coproduzione  |  Teatro Comunale di Bologna, Teatro Massimo di Palermo, Teatro La Fenice di Venezia

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CONVERSAZIONE SULL’OPERA:
Venerdì 14 aprile 2023, ore 19.00, foyer Teatro Petruzzelli
Conversazione sull’Opera Attila a cura di Sandro Cappelletto.

L’ingresso sarà libero fino ad esaurimento posti.

Orari Spettacoli
VENERDì 21 APRILE 2023 - 20:30 | Turno A
SABATO 22 APRILE 2023 - 18:00 | Fuori abb.
DOMENICA 23 APRILE 2023 - 18:00 | Turno C
MERCOLEDì 26 APRILE 2023 - 20:30 | Turno B
VENERDì 28 APRILE 2023 - 18:00 | Turno D
La Trama

PROLOGO
L’azione si svolge alla metà del V secolo ad Aquileja.
La città è stata semidistrutta dall’invasione degli Unni al comando del feroce Attila; la notte è rischiarata dalle torce e dagli ultimi bagliori degli incendi. Un gran numero di Unni, Eruli ed Ostrogoti rende omaggio al condottiero. Uldino, un giovane bretone schiavo di Attila, presenta al vincitore un gruppo di vergini di Aquileja scampate al massacro: fra esse vi è Odabella, che ha visto perire il proprio padre e crede perduto anche Foresto, suo amato. Attila, colpito dalla bellezza e dalle fiere parole della giovane, se ne innamora e le dona la sua spada, ordinando che assieme alle altre vergini sia condotta al campo per entrare nella sua corte. Odabella accetta la spada di Attila, fingendo di sottomettersi ma medita vendetta. Viene introdotto Ezio, valoroso generale romano, che in odio al giovane imperatore Valentiniano, offre ad Attila il suo aiuto per future conquiste, pur di avere in cambio l’Italia; ma Attila rifiuta sdegnosamente ogni compromesso perché vuole conquistare Roma e le città italiche con la forza. Colpito, Ezio ribatte che se Attila non lo vuole alleato, lo avrà, come in passato, valoroso nemico sul campo di battaglia.

A Rio Alto, nelle lagune adriatiche.
Gli Eremiti che vivono nelle capanne costruite su palafitte accolgono gioiosamente donne e uomini di Aquileja, che sarà presto ricostruita più forte e più bella sulle sue stesse rovine. La nuova città sarà infatti edificata sulle palafitte su cui sorgono ora le misere capanne degli Eremiti.

ATTO PRIMO
Un bosco presso il campo di Attila.
È notte: Odabella piange il padre e l’amato Foresto quando questi sopraggiunge: egli è riuscito a raggiungerla sfidando mille pericoli. Il giovane, credendo che Odabella lo abbia tradito, investe aspramente la fanciulla ricordandole la patria distrutta, il padre ucciso, il loro antico amore. Ma Odabella si difende disperatamente: ella sarà come Giuditta che salvò Israele uccidendo Oloferne. Per questo ha accettato di seguire Attila e ha cinto la sua spada: sarà con questa che vendicherà la patria. Pentito, il giovane Foresto abbraccia Odabella, rinnovandole il suo amore.

La tenda di Attila.
Attila dorme vegliato dallo schiavo Uldino, d’improvviso però si sveglia terrorizzato da un incubo: gli è apparso in sogno un vegliardo, il quale venendogli incontro, gli vietava l’ingresso a Roma, poiché terra di Numi e non di comuni mortali. Ma Attila si riprende in fretta e convocati i suoi duci, ordina che squillino le trombe per muovere contro Roma, ma mentre il suono delle trombe si leva alto, un coro mistico s’avanza facendosi sempre più vicino. Dalla collina giunge un lungo corteo di vergini e di fanciulli romani. Alla loro testa è Papa Leone: il vegliardo che Attila ha sognato e gli ripete identiche le profetiche parole del sogno. Tutti restano sorpresi e smarriti ma più di tutti Attila che, sopraffatto da invincibile terrore, si prostra dinanzi a Leone rinunciando alla conquista di Roma.

ATTO SECONDO
Il campo di Ezio in prossimità di Roma.
Il generale romano legge irato una lettera dell’imperatore Valentiniano, il quale gli annuncia la tregua con gli Unni ordinando di far ritorno a Roma. Egli sogna di riportare la città agli antichi splendori, sottraendola al comando di un giovinetto imbelle. Giunge un messaggio unno che invita Ezio al campo di Attila. Fra essi, travestito, vi è Foresto che, rimasto solo con Ezio, gli rivela che Attila sarà ucciso quello stesso giorno: le schiere romane siano pronte ad un suo cenno. Un fuoco che divamperà dalla collina sarà il segnale perché si gettino sugli Unni, i quali privi del loro campo, saranno in breve sconfitti.

Il campo di Attila.
Nella notte rischiarata dalle torce si prepara un solenne convito. Attila assieme al suo seguito, riceve Ezio e lo invita a suggellare la tregua. Mentre le sacerdotesse intonano il loro canto, un vento improvviso spegne gran parte dei fuochi. Foresto allora avverte di nascosto Odabella: nella coppa che fra poco Attila porterà alle labbra, Uldino ha versato un potente veleno. Ma proprio mentre l’Unno si accinge a bere, Odabella che vuole il nemico ucciso di sua mano e non per tradimento di uno dei suoi fidi, avverte il condottiero del veleno. Foresto si proclama colpevole e ha salva la vita solo perché Odabella lo chiede ad Attila in cambio della sua rivelazione. Mentre l’Unno annuncia per l’indomani le sue nozze con Odabella – ben degna di essere sua sposa poiché gli ha salvato la vita – nonché il suo proponimento di riprendere la lotta contro Roma, Foresto maledice Odabella per quello che crede essere un atroce tradimento. Invano la fanciulla lo supplica di fuggire, assicurandogli che a breve il suo gesto meriterà interamente il suo perdono.

ATTO TERZO
Nel bosco che divide il campo di Attila da quello di Ezio.
Foresto attende che Uldino gli rechi notizie delle nozze di Attila con Odabella. Uldino annuncia che il corteo sta accompagnando la sposa alla tenda del condottiero. Le schiere romane sono armate e in attesa al di là del bosco e Foresto invia Uldino a dar loro il segnale dell’attacco. Mentre il giovane impreca per il tradimento di Odabella, invano esortato alla calma da Ezio, giunge trafelata Odabella fuggita dal campo barbaro; la segue fuori di sé Attila, il quale viene investito da tre nemici: Odabella gli ricorda la morte del padre, Foresto la patria ed il suo amore distrutti, Ezio tutti i suoi delitti e la distruzione che ha portato nel mondo. Mentre si ode il clamore dell’assalto romano al campo di Attila, Foresto si lancia per trafiggere il barbaro, ma è prevenuto da Odabella che con la spada donatale dal condottiero, può finalmente compiere la sua agognata vendetta.

Interpretato Da

Attila
Alexander Vinogradov  [21, 23, 26, 28 aprile]
Marko Mimica  [22 aprile]


Ezio
Simone Piazzola  [21, 23, 26, 28 aprile]
David Babayants [22 aprile]


Odabella
Leah Crocetto  [21, 23, 26, 28 aprile]
Maria Tomassi  [22 aprile]


Foresto
Fabio Sartori  [21, 23, 26, 28 aprile]
Chuanqi Xu [22 aprile]


Uldino
Andrea Schifaudo


Leone
Dongho Kim