ATTO PRIMO
Nei dintorni di Francoforte, luglio 1780.
Nel giardino della sua bella casa il borgomastro sta insegnando ad alcuni dei suoi numerosi figli un canto natalizio. Giungono a fargli visita due amici, Johann e Schmidt e assieme alla figlia quindicenne Sophie si parla del ballo che si terrà la sera stessa. Charlotte sorella maggiore di Sophie, vi verrà accompagnata da Werther, un giovane gentile e un po’ malinconico destinato alla carriera diplomatica. A tale proposito Johann e Schmidt chiedono quando faccia ritorno Albert, il fidanzato ufficiale di Charlotte – nonché il preferito dai due che non si impegnano certo a nasconderlo -, ormai da lungo tempo in viaggio. In questo allegro chiacchiericcio la compagnia si scioglie e fa il suo ingresso il giovane Werther che contempla la bellezza della sera estiva. Non visto osserva poi la bella Charlotte distribuire la merenda ai fratellini: quel dolce gesto d’intimità domestica, quasi materno, conquista subito il suo cuore.
Mentre il borgomastro accoglie altri ospiti presenta sua figlia Charlotte a Werther, il quale è ben contento di far da cavaliere per il ballo alla giovane. Il borgomastro più tardi raggiunge gli amici alla locanda e sarà dunque Sophie rimasta sola in casa, a ricevere l’inaspettato ritorno di Albert dal suo lungo viaggio. Il giovane piuttosto deluso che ad accoglierlo non sia la sua promessa dopo una così lunga assenza, viene però rassicurato da Sophie circa i sentimenti sinceri e profondi di sua sorella. Passano le ore e il giardino ormai deserto è rischiarato dalla luna. Charlotte e Werther rientrano dal ballo: in quella romantica atmosfera il giovane le dichiara con slancio il suo amore, ma dall’interno della casa il borgomastro spezza l’incanto poiché annuncia il ritorno di Albert. Werther ha un brusco risveglio dal suo sogno d’amore: Charlotte gli dice della promessa fatta alla madre in punto di morte, ossia divenire la sposa di Albert. Sebbene sconvolto dall’idea che la sua amata sia destinata ad un altro uomo, egli non intende ostacolare la loro unione.
ATTO SECONDO
Nella piazza di Wetzlar in un giorno di festa, a settembre.
Sulla soglia della locanda Schmidt e Johann osservano i fedeli avviarsi alla chiesa per la celebrazione delle nozze d’oro del Pastore. Tra questi giungono anche Albert e Charlotte sposi da tre mesi e accolti dagli amici che brindano alla loro felicità. Werther osserva tristemente in disparte i festeggiamenti, poiché non riesce ad accettare il fatto che la donna di cui è ancora innamorato sia sposata ad un altro. Albert comprendendo il suo sconforto, gli si avvicina dichiarando di stimarlo tanto per aver rinunciato a Charlotte. Werther in segno di altrettanta stima, gli assicura la propria lealtà. Giunge allegra Sophie con in mano un mazzolino di fiori destinato al Pastore. La fanciulla teneramente innamorata di Werther, gli chiede di farle da cavaliere per il primo minuetto della festa. Albert vede nella fresca gaiezza di Sophie un ottimo motivo per esortare Werther a cercare la felicità più vicino, proprio nelle cose più semplici. Tuttavia una volta rimasto solo, Werther attende che Charlotte esca dalla chiesa per parlarle con grande nostalgia del loro primo incontro: la giovane però gli ricorda che ormai appartiene ad un altro e nel pregarlo di dimenticarla, si allontana. Quando Sophie invita per la seconda volta Werther ad unirsi alla festa, egli la respinge bruscamente dichiarando di voler andare via per sempre. La ragazza in lacrime riferisce l’accaduto ad Albert, il quale comprende che Werther è ancora innamorato di sua moglie.
ATTO TERZO
Nel salotto di casa del borgomastro, la vigilia di Natale.
Charlotte è intenta a rileggere le tante lettere ricevute da Werther e viene assalita dai sensi di colpa per averlo indotto ad allontanarsi da lei. Sophie, forse perché timidamente innamorata del giovane, intuisce facilmente i sentimenti della sorella e le chiede se la sua assenza la renda triste. Charlotte non riuscendo a dissimulare ciò che prova davvero davanti a Sophie, scoppia in un pianto dirotto.
Inaspettato sopraggiunge in quel momento Werther. Ha fatto ritorno per il Natale come aveva promesso e con immutati sentimenti per Charlotte. Una volta insieme i due giovani rievocano passati momenti di tenerezza, e mentre Werther le legge alcuni versi di Ossian, in un momento di abbandono strappa a Charlotte un bacio. Lei però trova la forza di respingerlo e si rifugia nella propria stanza. Ancora una volta Werther deve convincersi di non avere alcuna speranza di felicità. Dunque, dopo essersi allontanato, manda un messaggio ad Albert per chiedergli in prestito le pistole col pretesto di dover intraprendere un lungo viaggio. La cosa non suscita grandi sospetti in Albert che gli invia le armi, ma a Charlotte non sfugge di certo il vero scopo di quella inquietante richiesta; Albert intuisce qualcosa e preso da una gelosa curiosità, le pone mille domande. Non appena però la lascia sola, Charlotte si precipita a casa di Werther con l’intento di fermarlo.
ATTO QUARTO
Nello studio di Werther, la notte di Natale.
Giungendo in casa di Werther, Charlotte lo trova disteso in terra mortalmente ferito. Sentendo la voce di lei, il giovane si rianima giusto il tempo per supplicarla di non allontanarsi a chiedere aiuto, così che possa godere dell’immensa gioia di averla accanto negli ultimi suoi istanti di vita. La prega infine di perdonarlo e di poter ricevere una degna sepoltura. Prima che si spenga, Charlotte riesce a confessargli di averlo sempre amato, rimproverandosi di aver sacrificato i veri sentimenti pur di obbedire ad un giuramento. Mentre in lontananza si odono le voci dei bimbi intonare un canto natalizio, Werther muore serenamente tra le braccia della sua amata con la certezza che il suo sentimento sia infine ricambiato.