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Nuovo appuntamento per la seconda edizione di “Aus Italien”

Fondazione Petruzzelli: 

Nuovo appuntamento per la seconda edizione di “Aus Italien”: 

Matteo D’Amico, compositore

Orchestra e Coro Femminile del Teatro Petruzzelli

direttore Fabio Maestri
mezzosoprano Marina Comparato

 

Da venerdì 24 marzo alle 20.30 sarà disponibile, sulle piattaforme digitali del Teatro Petruzzelli, il terzo appuntamento di Aus Italien, dedicato alle composizioni di Matteo D’Amico.

La rassegna virtuale che offre un appassionante sguardo sulla grande musica contemporanea italiana, fra concerti e approfondimenti, nasce da un’idea di Massimo Biscardi, nel periodo della pandemia.

La sua prima edizione, dedicata a 8 grandi compositori italiani: Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele, Pasquale Corrado, Carlo Boccadoro, Michele dall’Ongaro, Caterina di Cecca, Luca Francesconi e Silvia Colasanti ha ricevuto il Premio Speciale Abbiati 2022 “per la singolarità, il valore del progetto musicale e la qualità delle riprese della rassegna”.

La seconda edizione è dedicata a 9 compositori italiani di fama internazionale: Azio Corghi, Alessandro Solbiati, Matteo D’Amico, Fabio Vacchi, Marcello Panni, Simone Cardini e Andrea Portera, Federico Gardella e Aureliano Cattaneo, con cinque prime esecuzioni assolute ed una prima esecuzione italiana

Il nuovo appuntamento vedrà sul podio Fabio Maestri che condurrà l’Orchestra e il Coro Femminile del Teatro Petruzzelli,  preparato da Fabrizio Cassi.

In programma due composizioni di Matteo D’Amico: Haydn allo specchio, per orchestra (2010) e Rime d’amore, per mezzosoprano, coro femminile e orchestra su testi di Torquato Tasso (1998).

In Haydn allo specchio D’Amico offre all’ascoltatore un percorso dove riconoscere chiaramente degli elementi musicali del grande compositore austriaco, in particolare della Sinfonia dell’Orologio. Il pezzo parte in modo molto dinamico e termina legando fra loro delle sezioni più pacate, intrise del senso della nostalgia, del ricordo, del mondo perduto e della lontananza. Frammenti, “relitti” sonori (come li definisce lo stesso autore) di grande suggestione.

Rime d’amore nasce da 7 poesie di Torquato Tasso ed è dedicata “agli Amanti”. La scelta delle voci femminili per interpretare questa struttura musicale, quasi matematica (7 composizioni, di cui in 4 interviene il coro con l’orchestra, in 2 il mezzosoprano con l’orchestra, in 1 soltanto si rincontrano tutti, in una perfetta simmetria) è una precisa decisione dell’autore. Musica e canto si fondono per celebrare l’amore, proprio attraverso le voci femminili, tenendo presenti i grandi madrigalisti del Cinquecento e il grande lavoro di trasformazione della parola poetica in immagine musicale.

Prima del concerto è previsto un contenuto speciale,Visti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore, curato dal critico musicale Sandro Cappelletto.

Tutti i concerti della nuova edizione di Aus Italien, registrati nell’Auditorium Nino Rota del Conservatorio Niccolò Piccinni, saranno fruibili sul canale Youtube Fondazione Petruzzelli, sulla pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e sul sito www.fondazionepetruzzelli.it, dove nella sezione Aus Italien, il giorno del concerto, sarà possibile scaricare gratuitamente i programmi di sala, con i saggi dedicati alla rassegna e realizzati dal musicologo Gianluigi Mattietti.

Matteo D’Amico, biografia.

Nato a Roma nel 1955, Matteo D’Amico ha iniziato lo studio della composizione sotto la guida di Barbara Giuranna, e lo ha proseguito presso il Conservatorio di S. Cecilia con i maestri Luigi Andrea Gigante, Guido Turchi e Irma Ravinale, diplomandosi in composizione e musica corale.

Dal 1981 al 1983 è stato allievo di Franco Donatoni a Siena e a Roma, conseguendo il diploma di merito dell’Accademia Chigiana e il diploma di perfezionamento dell’Accademia di S. Cecilia. Nel 1984 si è laureato in lettere.

Formatosi in un ambiente musicale, come quello romano, fortemente influenzato dalla figura e dall’opera di Goffredo Petrassi, e passato poi attraverso l’esperienza della scuola donatoniana, D’Amico è stato fin dai suoi esordi naturalmente portato a considerare con maggior attenzione gli aspetti razionali e discorsivi della ricerca compositiva, condensandoli in una scrittura agile, vivace e ricca di contrasti ritmici e timbrici.

Nel corso del 1985 ha vinto il primo premio nei concorsi internazionali di composizione “Martin Codax” (Vigo, Spagna), “Valentino Bucchi” (Roma), “MC2-Radio France” (Avignone). Negli anni successivi, molti suoi lavori cameristici e sinfonici sono stati eseguiti in Italia e all’estero, in particolare dalle orchestre della Radio Italiana (Roma, Torino e Napoli), Olandese (Radio Chamber Orchestra e Radio Philharmonic Orchestra) e Francese (Nouvelle Orch. Philarmonique) e dalle più importanti orchestre regionali italiane, partecipando a numerose rassegne e festival di musica contemporanea, tra i quali “Opera prima” (’82), “Festival Internazionale Pontino” (’83 e ’86), “International Gaudeamus Musikweek” (’84 e’86), “Nuova Consonanza” (’84 e’87), “Musica nel nostro tempo” (’89), “MIDEM” (’89), “Romaeuropa” (’86 e ’92), “Festival Internazionale di Alicante” (’86), ecc.

Nel 1988, la composizione de L’Azur (primo premio assoluto nel “Music Today Contest ’89” di Tokyo, eseguito poi con grande successo a Roma, Torino, Praga e Atene) ha segnato l’inizio di un rapporto privilegiato con l’opera poetica di Mallarmé, che ha prodotto in seguito altri frutti, tra i quali Sonnets et rondels, eseguito nella stagione dell’orchestra RAI di Roma e in quella del Teatro Massimo di Palermo. In questi, ed in altri lavori dello stesso periodo, D’Amico ha accresciuto le sue esperienze nel campo della scrittura vocale contemporanea, alla ricerca di una personale cifra stilistica che sfuggisse al pericolo dell’omologazione nella koiné linguistica dell’avanguardia musicale.

Particolarmente significativo anche l’incontro con la poesia di W.H.Auden, che ha prodotto The Entertainment of the senses per voce femminile e strumenti, interpretato in prima assoluta da Luisa Castellani e dal Quintetto Bibbiena nel 2006 per la stagione dell’Accademia di Santa Cecilia, e Auden Cabaret, versione radiofonica dello stesso brano, segnalato con menzione speciale al Prix Italia 2006.

A partire dal 1990, l’attività di D’Amico si è concentrata sempre più sul rapporto tra musica, poesia, teatro e danza. Il debutto in campo operistico è avvenuto al Cantiere di Montepulciano con Gli spiriti dell’aria su libretto di Mauro Conti tratto da Scarpetta, cui hanno fatto seguito la cantata scenica Angelus novus, omaggio a Lorenzo il Magnifico, presentata nel ’92 al Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, e il “Mito in forma di musica” La torcia e il melograno – rivisitazione in chiave ecologica della vicenda di Demetra e Persefone – eseguito nel ’94 a Palermo, nel quadro delle manifestazioni dedicate dal Teatro Massimo alla produzione contemporanea. Successivamente ha composto per il Festival OperaIncanto l’atto unico Farinelli, la voce perduta su libretto di Sandro Cappelletto (1996), l’atto unico Amin su libretto di Giovanni Carli Ballola, rappresentato nella stagione estiva del Teatro Massimo di Palermo (1996) e l’atto unico Il cambio su libretto di Auro d’Alba, rappresentato a Verona nel 1998. Nel 2000 ha composto la favola in musica La finestra su Kensington Gardens, su libretto di G. Carli Ballola, rappresentato al Teatro Alighieri di Ravenna e al Teatro Olimpico di Roma per la stagione dell’Accademia Filarmonica. Nel 2004 hanno debuttato Dannata epicurea, su libretto di Sandro Cappelletto, per il teatro Massimo di Palermo, e Lavinia fuggita, da un racconto di Anna Banti, per il Teatro Comunale di Modena. Nel 2009, Patto di sangue, su libretto di S. Cappelletto da R. del Valle-Inclàn, per il Festival del Maggio Musicale Fiorentino, e Le Malentendu, dalla tragedia di Albert Camus, per il Festival Sferisterio Opera di Macerata. Nel 2014, l’intermezzo giocoso Rosalba e il Maestro su libretto di Bruno Cagli, per il Festival OperaIncanto.

Nel campo della danza ha composto, per il Teatro Filarmonico di Verona, il balletto Mascherata veneziana, come omaggio a Goldoni e Galuppi, per la coreografia di Fabrizio Monteverde (1993), il balletto La Ronde tratto da Schnitzler, per la coreografia di Evgheni Polyakov (Teatro Comunale di Firenze, 1995), Le Baccanti per la coreografia di Anna Catalano (Roma, 1997) e Animae corpus per la coreografia di Robert North e Bob Cohan (Rovigo, 1999).

Un’attenzione particolare è stata rivolta da D’Amico al settore della musica sacra, con la composizione di due mottetti per soprano e archi (Attende Domine e Jubilate Deo) e di un Sanctus per soli e orchestra, che è parte integrante del Requiem per le vittime della mafia, opera collettiva realizzata nel 1993 insieme con altri sei compositori italiani. Nel 1999 ha composto per la Sagra Musicale Umbra uno Stabat Mater su testi sacri e di Vincenzo Consolo, interpretato da Maddalena Crippa, Mariella Devia e Marina Comparato, ed eseguito più volte in Italia e all’estero. Nel 2006, nel quadro dell’Estate Fiesolana, è stata eseguita la cantata La morte secunda, su un frammento del Cantico delle Creature di San Francesco, per tenore, mezzosoprano e gruppo strumentale.

Nel campo della produzione destinata all’orchestra: si segnalano: Rime d’amore, su poesie di Torquato Tasso, commissionato dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia e diretto da Giuseppe Sinopoli (1998), Verdi versus Wagner, su testo di Sandro Cappelletto, commissionato per il centenario verdiano dalla Museumsgesellschaft Orchester di Francoforte (2001), Le creature di Ade, diretta da Daniele Gatti con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna (2004), Flight from Byzantium, su testi di Josif Brodskij, commissionato dalla London Philarmonic Orchestra e diretto da Vladimir Jurovski (2010), Veni veni Mephostophilis, su testi di Christopher Marlowe, commissionato dall’Accademia di Santa Cecilia e diretto da Antonio Pappano (2011), e Tragos, su testi tratti dall’Orestea di Eschilo, commissionato dall’Orchestra Verdi di Milano e diretto da Jader Bignamini (2012).

Dal 1984 D’Amico è attivo come autore di musiche di scena per il teatro di prosa, dove ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi italiani: Squarzina, Costa, Cobelli, Monicelli, Missiroli, Guicciardini, Carriglio, etc.

Fra i suoi lavori ci sono anche due orchestrazioni di brani di Leonard Bernstein: La Bonne Cuisine (4 Canzoni per voce e pianoforte) e I Hate Music (5 Canzoni di bambino per soprano e pianoforte), eseguite nell’agosto del 1993 dall’orchestra de I Pomeriggi Musicali.

E’ titolare della cattedra di composizione presso il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. È Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana, istituzione della quale è stato direttore artistico dal 1987 al 2000, carica che ricopre nuovamente a partire dal 2014. Dal 2000 al 2002 è stato direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2006 è Accademico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Ha pubblicato i saggi:

La domanda, l’offerta, gli equilibri, e altro in “1985 – la musica”, mensile di musica contemporanea, Anno I, n. 8, Edipan, Roma ottobre 1985

Quale immagine per il molteplice? in “Musica/Realtà”, quadrimestrale n. 36, Edizioni Unicopli, Milano dicembre 1991.

15 Marzo 2023