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Lo Schiaccianoci del Teatro alla Scala sostituisce l’opera The rape of Lucretia

A prendere il posto di The rape of Lucretia nel cartellone 2023 sarà un titolo molto amato dagli amanti della grande danza: Lo Schiaccianoci  di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dell’Accademia Teatro alla Scala.

Le rigide procedure amministrative a cui si attiene il Sovrintendente, tese a garantire la tenuta finanziaria della Fondazione Teatro Petruzzelli, hanno fatto si che la decisione assunta, seppur dolorosa, rispecchi ragioni prudenziali.

“Per vedere The rape of Lucretia di Benjamin Britten con la regia di Yannis Kokkos dovremo aspettare il 2024. – annuncia il sovrintendente Massimo Biscardi – Uno spettacolo – spiega – è il frutto dell’impegno e della creatività di una moltitudine di professionisti e rimodularne la messa in scena non renderebbe giustizia ad una produzione così importante, dal punto di vista artistico e scenografico.

La ripresa delle attività post Covid – caratterizzate da una significativa presenza di pubblico a tutti i nostri spettacoli e da numerosissimi sold out – è stata segnata  dall’aumento dell’inflazione che inevitabilmente si è scaricata anche sui costi energetici e delle materie prime, generando un pericoloso circolo vizioso che sta impattando in misura importante sulla tenuta del bilancio della Fondazione Petruzzelli.

Pertanto, scusandoci con i nostri abbonati, in luogo dell’opera The rape of Lucretia, proporremo un grande classico, Lo Schiaccianoci, nella versione elegante e di grande pregio dell’Accademia del Teatro alla Scala, nella certezza che, per la qualità e la bellezza della produzione, nessuno resterà deluso”.

Lo spettacolo di teatro danza con musica del grande Pëtr Il’ic Čajkovskij sarà interpretato dai danzatori della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri. La coreografia è di Frédéric Olivieri da Lev Ivanovič Ivanov.

Le scene e i costumi sono di Roberta Guidi di Bagno, il coordinamento alle scene di Angelo Sala, il disegno luci di Andrea Giretti.

Assistenti alla coreografia Walter Madau, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Elisa Scala, Gerardo Porcelluzzi, Paola Vismara.

Lo Schiaccianoci  sarà in programma mercoledì 15 novembre alle 20.30 (turno A), venerdì 17 novembre, con un doppio spettacolo alle 16.30 (spettacolo del turno D che non sarà in cartellone martedì 21 novembre come precedentemente annunciato) ed alle 20.30 (turno B) e domenica 19 novembre alle 18.00 (turno C).

I biglietti acquistati per l’opera The Rape of Lucretia non sono validi per il balletto Lo Schiaccianoci.

Chi ha acquistato online o nei punti vendita autorizzati Vivaticket può richiedere il rimborso compilando il MODULO ONLINE entro e non oltre il 30 novembre 2023.

Gli spettatori che hanno acquistato i biglietti al Botteghino del Teatro Petruzzelli possono richiedere il rimborso presso gli uffici del Botteghino entro e non oltre il 30 novembre 2023.

Le vendite dei biglietti partiranno mercoledì 18 ottobre alle ore 11.00 al Botteghino e online sul sito www.vivaticket.it e presso i punti vendita Vivaticket.

Il Botteghino del Teatro Petruzzelli è aperto dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00.

Informazioni: 0809752810.

LO SCHIACCIANOCI

Coreografia di Frédéric Olivieri da Lev Ivanovič Ivanov Musica di Pëtr Il’ic Čajkovskij Con gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala Diretta da Frédéric Olivieri.

La Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, interpreta Lo Schiaccianoci, su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij con la coreografia dello stesso Olivieri da Lev Ivanov, nell’allestimento del Teatro alla Scala che porta la firma di Roberta Guidi di Bagno. Proposto per la prima volta nel 2011, lo spettacolo offre l’incanto di una coreografia capace di ricreare l’atmosfera fantastica e onirica del balletto originale di Ivanov, il cui debutto nel 1892 al Mariinskij di San Pietroburgo corona i precedenti capolavori del compositore russo, Il lago dei cigni e La bella addormentata e l’estro di Marius Petipa. Ivanov, sostituendo Petipa, aveva realizzato la coreografia basandosi sulla versione mitigata di Dumas padre del cupo racconto di Ernst Hoffmann “Schiaccianoci e il re dei topi”. Fra gli interpreti figurava Olga Preobrajenska, che diresse poi la Scuola di Ballo fra il 1921 e il 1922, su sollecitazione di Toscanini. In scena si alterneranno due cast con oltre 100 ballerini. Nei ruoli principali debutteranno allievi fra il 6° e l’8° corso, che incanteranno il pubblico esibendosi in alcuni fra i più celebri brani del repertorio romantico russo, dal Valzer dei fiocchi di neve al Passo a due della Fata Confetto e del Principe, dalle danze popolari, russa, araba e cinese al Valzer dei fiori.

L’Accademia Teatro alla Scala, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, costituisce un polo formativo unico nel panorama europeo ed extraeuropeo grazie a un’offerta didattica che abbraccia pressoché tutte le professioni che ruotano intorno allo spettacolo dal vivo, da quelle artistiche a quelle manageriali a quelle tecniche. Ed è un’istituzione unica perché legata a uno dei teatri lirici più famosi del mondo, i cui artisti e professionisti, oltre ai maggiori esperti nel campo delle performing arts, formano il corpo docente, la cui missione non è solo quella di assicurare un brillante futuro professionale a giovani dotati di talento, ma anche quella di perpetuare una tradizione che deve essere protetta nel segno del costante rinnovamento. E questo sin dal 1813, anno in cui nasce la Scuola di Ballo, che, nel tempo, ha plasmato artisti di caratura assoluta. A quei 12 allievi che componevano la prima classe di danza, nel corso di oltre due secoli, se ne sono aggiunti molti altri, ed oggi sono 1600 i ragazzi che frequentano gli indirizzi didattici più diversi, una trentina, distribuiti nei quattro dipartimenti – Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori e Management – in cui si articola la Scuola scaligera, il cui attuale volto viene disegnato sin dagli anni ’90 dal Sovrintendente Carlo Fontana, che nel 2001 ne promuove la trasformazione da Dipartimento interno al Teatro in una Fondazione autonoma. L’Accademia vanta percentuali molto alte di inserimento degli ex allievi nel mondo del lavoro, e ciò è possibile grazie a un metodo didattico che garantisce la preparazione più completa, con un approccio teorico-pratico che favorisce l’attività quotidiana in scena e dietro le quinte, arricchita da un ulteriore periodo di tirocinio. Ne sono Soci Fondatori, oltre al Teatro alla Scala, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi, Intesa Sanpaolo, la Fondazione Milano per la Scala, la Fondazione Bracco, la Fondazione Berti e l’Università Luigi Bocconi.

Il cuore del Dipartimento Danza, diretto dal 2003 da Frédéric Olivieri, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal 2000 al 2007 e dal 2017 al 2020, è costituito dalla Scuola di Ballo, ancora oggi fra le istituzioni più autorevoli nell’ambito dell’alta formazione coreutica. Fondata nel 1813 da Francesco Benedetto Ricci come “Imperial Regia Accademia di Ballo”, la Scuola scaligera ha visto avvicendarsi alla direzione celebri ballerine e prestigiosi maestri quali Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field, Anna Maria Prina, solo per citarne alcuni. La Scuola ha formato artisti come Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Gilda Gelati, Mara Galeazzi, Marta Romagna, Gabriele Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi, Martina Arduino. All’epoca della fondazione gli allievi erano 12, oggi sono 160. Articolata in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato. Durante gli studi gli allievi partecipano a diversi titoli della stagione del Teatro alla Scala e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero. Fondamentale per la loro crescita artistica l’interpretazione delle più note coreografie dei maestri di ieri e di oggi come Marius Petipa (Paquita, La Bayadère), August de Bournonville (Napoli), George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Anton Dolin (Variations for Four), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude, In the Middle, Somewhat Elevated), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs, Un ballo), José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches, La Stravaganza). Inoltre, hanno creato appositamente per la Scuola di Ballo Davide Bombana (Ipnos), Shantala Shivalingappa (Nineteen Mantras), Matteo Levaggi (Largo), Emanuela Tagliavia (Luminare minus, Balthus Variations), Valentino Zucchetti (Canone allegro). Si segnalano, infine, le nuove versioni coreografiche dei grandi titoli del repertorio firmate da Frédéric Olivieri come Lo schiaccianoci, Cenerentola (su commissione della Fondazione Bracco), La fille mal gardée. Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Kathryn Bennetts, Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Claudia De Smet, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Yvan Dubreuil, Shirley Esseboom, Maina Gielgud, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Akram Khan, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin, Jelko Yuresha. Alla Scuola di Ballo si affianca un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un’esperienza di carattere ludico-espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria. Nel 2019 il Dipartimento Danza si è arricchito di un Corso di diploma accademico di primo livello in danza classica a indirizzo tecnico-didattico. Si tratta di un percorso triennale, che afferisce al sistema AFAM Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica che conferisce titoli equipollenti a quelli universitari, con un piano di studi molto articolato, che permette non solo di approfondire la tecnica classico-accademica adottata nella Scuola di Ballo scaligera, ma anche di acquisire competenze nella pratica d’insegnamento della danza. E a completamento del ciclo di studi, dal 2024-25 prenderà il via anche il Corso di diploma accademico di secondo livello in didattica delle discipline coreutiche, approvato dal Ministero la scorsa estate insieme ad altri nuovi corsi di diploma accademico di primo livello afferenti agli altri Dipartimenti dell’Accademia. Obiettivo del programma didattico è fornire ai futuri insegnanti di danza competenze tecnico[1]metodologiche, culturali e artistiche indispensabili per la propria professione, assieme a conoscenze teorico[1]pratiche musicali, anatomiche, storiche e legislative. È alla sua seconda edizione, invece, il nuovo Corso di perfezionamento in danza classica e contemporanea avviato nel 2022-23, una proposta rivolta a danzatori che intendano affinare la propria preparazione tecnica e interpretativa grazie all’approfondimento della conoscenza di diversi stili coreutici e metodi coreografici. Il programma prevede lo studio della tecnica classico-accademica e contemporanea e del repertorio classico, neoclassico e contemporaneo sotto la guida di artisti, maître e coreografi di assoluta caratura. Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.

13 October 2023