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RIGOLETTO | 7 – 13 giugno

di Giuseppe Verdi

direttore Renato Palumbo
regia John Turturro
regia ripresa da Cecilia Ligorio
scene Francesco Frigeri
costumi Marco Piemontese
disegno luci Alessandro Carletti
coreografie Giuseppe Bonanno
maestro del coro Marco Medved

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI

Allestimento scenico | proprietà della Fondazione Teatro Massimo di Palermo

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CONVERSAZIONE SULL’OPERA RIGOLETTO
Giovedì 30 maggio alle 19.00, nel foyer del Teatro Petruzzelli
Carla Moreni terrà la Conversazione sull’Opera dedicata a Rigoletto di Giuseppe Verdi.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Timetables
FRIDAY 7 JUNE 2024 - 20:30 | turno A
SUNDAY 9 JUNE 2024 - 18:00 | turno C
TUESDAY 11 JUNE 2024 - 20:30 | turno B
WEDNESDAY 12 JUNE 2024 - 20:30 | fuori abbonamento
THURSDAY 13 JUNE 2024 - 18:00 | turno D
The plot

ATTO PRIMO
Mantova, secolo XVI. Gran festa a Palazzo Ducale.
Il Duca di Mantova si vanta con il cortigiano Matteo Borsa del proprio successo con le donne. Vuole infatti sedurre una fanciulla che vede ogni domenica in chiesa, suo territorio di conquiste. Intanto corteggia in modo sfacciato la Contessa di Ceprano, il cui geloso marito viene schernito con cinismo dal gobbo Rigoletto, buffone di corte. Il Conte di Ceprano giura al buffone vendetta e trova appoggio tra i cortigiani: Marullo ha infatti scoperto che Rigoletto nasconde in casa un’amante.
Nel pieno della festa, irrompe il Conte Monterone che accusa il Duca di aver sedotto sua figlia. Il sarcasmo del buffone non risparmia certo il nobiluomo che, subito arrestato, scaglia una maledizione sul Duca e in particolare su Rigoletto che ne resta impressionato.
La notte stessa, in una strada buia.
Avvolto nel mantello, Rigoletto ripensa alla maledizione di Monterone. Incontra Sparafucile, un sicario che gli offre i suoi servigi. Il buffone rifiuta, ma si fa dire dove rintracciarlo in caso di bisogno. Rimasto solo, Rigoletto sfoga il suo malanimo: egli è deforme, sfortunato, schernito e serve un padrone malvagio tra l’odio dei cortigiani. Giunge a casa, dall’unico affetto rimastogli da quando è vedovo: Gilda, la bellissima figlia segreta che tiene sottochiave, al riparo dal Duca e dalla sua dissoluta corte. Pieno di sospetti esce di casa, ma subito vi entra di soppiatto il Duca in abiti borghesi. A Gilda questi racconta di essere Gualtier Maldè, studente e povero. Egli è il giovane che l’ha avvicinata tempo prima in chiesa e che ora le dichiara il proprio amore. La fanciulla, anche se prova rimorso per aver nascosto tutto ciò a suo padre, è innamorata del giovane. L’idillio è però interrotto da rumori improvvisi: il Duca fugge con l’aiuto di Giovanna – serva fidata che Rigoletto ha incaricato di sorvegliare Gilda – corrotta dal Duca con il denaro.
Intanto Marullo, Borsa ed altri cortigiani, giunti armati e mascherati per rapire la supposta amante del gobbo, s’imbattono in lui: gli fanno credere di voler rapire la moglie di Ceprano. Rigoletto si unisce a loro: mascherato e bendato, non si accorge che invece i cortigiani stanno rapendo Gilda, la quale nella confusione perde una sciarpa. Liberatosi della benda, Rigoletto riconosce la sciarpa: corre a casa e accortosi della terribile realtà, scopre che la maledizione di Monterone lo ha colpito.

ATTO SECONDO
Salotto nel Palazzo Ducale.
Il Duca è piuttosto agitato al pensiero del rapimento di Gilda. Contrariato, sembra provare un’insolita tenerezza al ricordo della bella fanciulla. Sopraggiungono Marullo, Ceprano, Borsa e gli altri cortigiani raccontando gli esiti dell’avventura notturna: il Duca viene così a sapere che la giovane è a Palazzo e la raggiunge in fretta con grande sorpresa di tutti. Giunge Rigoletto che celando l’angoscia che l’assale, si guarda attorno inquieto. Un paggio viene a cercare il Duca per ordine della Duchessa, ma i cortigiani gli riferiscono che è impegnato; immaginando che il Duca sia “impegnato” con Gilda, Rigoletto perde completamente il controllo: si scaglia infuriato contro la porta delle stanze ducali, smania, impreca, implora i cortigiani perché gli rendano la figlia, ma i nobili gli sbarrano la strada. In quel momento Gilda stessa esce rapidamente dalle stanze ducali incontro al padre, confessandogli di aver perduto l’onore. Gli narra di come ha conosciuto Gualtier Maldè, ovvero il Duca. Rigoletto giura vendetta.

ATTO TERZO
La sponda destra del fiume Mincio. Un’osteria mezza diroccata. Sullo sfondo si scorge Mantova. È notte.
Rigoletto chiede a Gilda se sia ancora innamorata del Duca: ella conferma, ma lui le chiede di osservare dalle finestre dell’osteria chi sia davvero il suo “adorato”: travestito da ufficiale di cavalleria, chiede vino, intona canzoni lascive e corteggia Maddalena, sorella di Sparafucile. Intanto Rigoletto si accorda rapidamente con il sicario perché uccida il Duca; conforta Gilda sconvolta da ciò che ha visto promettendole vendetta; poi le dice di fuggire a Verona ove la raggiungerà l’indomani. Rigoletto anticipa dieci scudi d’oro al sicario; altri dieci alla consegna del cadavere. È in arrivo un temporale: il Duca va a dormire e Maddalena, sapendo dell’accordo col buffone, convince suo fratello Sparafucile a risparmiare la vita del giovane Duca. Gilda, in abiti maschili per fuggire indisturbata a Verona, ascolta non vista quello che Maddalena suggerisce al fratello: che venga ucciso il gobbo, il Duca è troppo bello e lei lo ama. Il sicario allora accetta di sostituire il Duca con un altro avventore purché arrivi prima della mezzanotte, ora stabilita con Rigoletto. Gilda, chiesto perdono a Dio e al padre, augura ogni bene all’amato e si sacrifica per salvarlo: batte l’uscio dell’osteria e viene trafitta da Sparafucile. A mezzanotte Rigoletto, saldato il debito col sicario, ritira il sacco con il cadavere per gettarlo nel fiume, ma ode nella notte la voce del Duca che si allontana canticchiando la sua canzone. Rigoletto, preso dall’angoscia, taglia il sacco e alla luce di un lampo riconosce sua figlia. Gilda, in fin di vita, gli racconta l’accaduto e muore pronunciando parole di perdono: in paradiso, vicina a sua madre, pregherà sempre per lui. Rigoletto, in preda ad una sorta di follia, crolla sul cadavere della figlia e solo allora comprende il terribile effetto della maledizione. 

Interpreted by
Il Duca di Mantova
Valerio Borgioni [7/9/11/13 giu]
Antoni Lliteres [12 giu]

Rigoletto
George Petean [7/9/11/13 giu]
Min Kim [12 giu]

Gilda
Giuliana Gianfaldoni [7/9/11/13 giu]
Claudia Urru [12 giu]

Sparafucile
Marco Spotti

Maddalena
Daniela Innamorati

Giovanna
Simona Di Capua

Monterone
Andrea Comelli

Marullo
William Hernandez

Ceprano
Lorenzo Mazzucchelli

La Contessa di Ceprano
Paggio della Duchessa

Sara Rossini

Matteo Borsa
Saverio Fiore

Usciere di Corte
Pasquale Arcamone