Al via la seconda edizione di “Aus Italien”

Fondazione Petruzzelli: 

Al via la seconda edizione di “Aus Italien”,

la rassegna virtuale dedicata alla musica contemporanea, Premio Speciale Abbiati 2022,

offrirà al pubblico sei prime esecuzioni assolute, commissionate dalla Fondazione Teatro Petruzzelli

ed una prima esecuzione italiana.

 

Venerdì 4 novembre alle 20.30 sulle piattaforme digitali della Fondazione Teatro Petruzzelli prende il via in streaming la seconda edizione della rassegna “Aus Italien”, con la presenza prestigiosa di Azio Corghi, autore delle musiche del concerto inaugurale.

Condurrà l’Orchestra del Teatro Petruzzelli il maestro Tito Ceccherini, voce recitante Anna Caterina Antonacci. 

Grazie ad “Aus Italien”, lo ricordiamo, la Fondazione Teatro Petruzzelli ha ricevuto il Premio Speciale Abbiati 2022 “per la singolarità, il valore del progetto musicale e la qualità delle riprese della rassegna”.

Tutti i concerti, registrati nell’Auditorium Nino Rota del Conservatorio Niccolò Piccinni, saranno fruibili sul canale Youtube Fondazione Petruzzelli, sulla pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e sul sito www.fondazionepetruzzelli.it, dove nella sezione Aus Italien, sarà possibile scaricare gratuitamente i programmi di sala, con i saggi dedicati alla rassegna e realizzati dal musicologo Gianluigi Mattietti.

“Aus Italien”, che prende il nome dal titolo del poema sinfonico di Richard Strauss, propone concerti dedicati alle musiche di 9 compositori italiani di fama internazionale: Azio Corghi, Alessandro Solbiati, Matteo D’Amico, Fabio Vacchi, Marcello Panni, Simone Cardini e Andrea Portera, Federico Gardella e Aureliano Cattaneo.

La nuova edizione della rassegna propone ben sei prime esecuzioni assolute ed una prima esecuzione italiana.

Gli streaming offriranno al pubblico anche un interessante contenuto speciale: una conversazione di approfondimento, girata al Teatro Petruzzelli, con video intervista al compositore a cura di critici musicali di fama nazionale, ad incontrare Azio Corghi sarà la giornalista del Sole 24 Ore Carla Moreni.

Il programma del primo concerto inaugurale propone l’esecuzione di tre composizioni di Corghi: Soffio armonico, per piccola orchestra (1993), Blanquette, per voce recitante e orchestra (2014) e Intavolature, per orchestra (1967).

Aus Italien: Gli appuntamenti della nuova edizione:

Primo appuntamento

Azio Corghi, compositore

Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Tito Ceccherini
voce recitante Anna Caterina Antonacci

Programma:

Azio Corghi Soffio armonico, per piccola orchestra (1993)
Azio Corghi Blanquette, per voce recitante e orchestra (2014)
Azio Corghi Intavolature, per orchestra (1967)

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore Azio Corghi, curato dal critico musicale Carla Moreni.

 

Secondo appuntamento

Alessandro Solbiati, compositore

Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Pasquale Corrado
pianoforte Emanuela Piemonti

Programma:

Alessandro Solbiati Cry and prayer per orchestra (2022)

Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Teatro Petruzzelli

Alessandro Solbiati Fons per pianoforte e orchestra da camera (2011)
Alessandro Solbiati Sinfonia Terza per orchestra (2016)  

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore Alessandro Solbiati, curato dal critico musicale Enrico Girardi.

 

Terzo appuntamento

Matteo D’Amico, compositore

Orchestra e Coro Femminile del Teatro Petruzzelli

direttore Fabio Maestri
mezzosoprano Marina Comparato

Programma:

Matteo D’Amico Rime d’amore, per mezzosoprano, coro femminile e orchestra su testi di Torquato Tasso (1998)
Matteo D’Amico Haydn allo specchio, per orchestra (2010)

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore Matteo D’Amico, curato dal critico musicale Sandro Cappelletto.

 

Quarto appuntamento

Fabio Vacchi, compositore

Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Michele Gamba
violino Laura Marzadori

Programma:

Fabio Vacchi Concerto per violino e orchestra, (2016)
Fabio Vacchi Wounded nature, per orchestra (2022)

Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Teatro Petruzzelli

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore Fabio Vacchi, curato dal critico musicale Oreste Bossini.

 

Quinto appuntamento

Marcello Panni, compositore

Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Marcello Panni
mezzosoprano Stefanie Iranyi
violino Francesco D’Orazio

Programma:

Marcello Panni Zodiac, per voce e orchestra su 12 poesie di Gaia Servadio.
Marcello Panni Dalla terra del rimorso, concerto per violino e orchestra su temi popolari salentini
Marcello Panni Ouverture da Concerto, per orchestra, da 4 canti popolari ciociari

Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Teatro Petruzzelli

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con il compositore Marcello Panni, curato dal critico musicale Sandro Cappelletto.

 

Sesto appuntamento

Simone Cardini, compositore
Andrea Portera, compositore

Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Lorenzo Passerini
soprano Valentina Coladonato

Programma:
Simone Cardini Scholium: prossimità, altrove, per orchestra (2022)
Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Petruzzelli
Andrea Portera Canzoni filantropiche, per orchestra (2022)

Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Petruzzelli

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con i compositori Simone Cardini e Andrea Portera.

 

Settimo appuntamento

Federico Gardella, compositore
Aureliano Cattaneo, compositore

 Orchestra del Teatro Petruzzelli

direttore Marco Angius
violino Francesco D’Orazio

Programma:

Federico Gardella Borealis, per orchestra (2022)
Prima esecuzione assoluta, commissione Fondazione Teatro Petruzzelli
Aureliano Cattaneo ViolinKonzert per violino e orchestra (2022) Prima esecuzione italiana

Prima del concerto è previsto un contenuto specialeVisti da vicino, video incontri con chi fa musica oggi, un’imperdibile occasione di approfondimento con i compositori Federico Gardella e Aureliano Cattaneo.

PERCORSI NARRATIVI E PUNGOLI LETTERARI NELLA MUSICA DI AZIO CORGHI

di Gianluigi Mattietti

La musica di Azio Corghi ha attraversato stagioni diverse, seguendo sempre una rotta originale. Il compositore torinese, nato a Ciriè nel 1937, si è affermato molto presto, subito dopo il diploma in composizione al Conservatorio di Milano (classe di Bruno Bettinelli) nel 1965: già l’anno successivo la Casa editrice Sonzogno inizia a pubblicare i suoi primi lavori, e nel 1967 vince il concorso nazionale indetto dalla Rai e dalla Casa Ricordi: la giuria presieduta da Goffredo Petrassi gli assegna il primo premio per Intavolature per orchestra, che viene diretto da Eugenio Bagnoli il 14 settembre 1967, alla Fenice di Venezia nell’ambito del XXX Festival di Musica Contemporanea. Il pezzo, che prende spunto dall’antico sistema di notazione rinascimentale, fonde due caratteri apparentemente antitetici: da un lato la tecnica dodecafonica e contrappuntistica, dall’altro un preciso arco formale che disegna una sorta di percorso narrativo, con curve cantabili, momenti drammatici, giochi di tensione tra consonanza e dissonanza, e una precisa articolazione ritmica. Dall’iniziale frullato d’aria del flauto (senza suono) e dal lento glissato dei timpani emergono costellazioni di suoni dodecafoniche piuttosto statiche, separate da lunghi punti coronati, con indicazioni timbriche e dinamiche molto dettagliate e con l’occasionale innesto di elementi fioriti e di brevi cellule melodiche. Questa trama di tipo cameristico sembra via via espandersi e prendere vita, arricchirsi di pennellate di colore, anche delle percussioni, raddensarsi in più ampie arcate dal respiro orchestrale: il dialogo tra blocchi strumentali si fa più incalzante, emergono squarci di teso lirismo, prolungati ondeggiamenti negli archi, ribattuti nei fiati che creano l’effetto di un continuo, sotterraneo ticchettio, frequenti emergenze solistiche. Questo progressivo accumulo di tensione, con un ventaglio armonico sempre più dilatato, è interrotto da una sezione centrale lenta, concentrata nel registro grave, e dal carattere misterioso. L’alternanza sempre più fitta di figure, le sventagliate del pianoforte e degli ottoni innescano un crescendo che porta ad un finale dominato da disegni nervosi e contrasti dinamici estremi.

Dopo Intavolature, Corghi compone altri pezzi per orchestra come… in fieri, che si afferma al Concorso Internazionale Gaudeamus del 1969, e Alternanze (1971); si cimenta con l’elettronica in Symbola (1971) e con il teatro d’avanguardia in Tactus (1974), avviando alcune collaborazioni con compagnie teatrali; ottiene grandi successi con i balletti Actus III (1978) e Mazapegul (1986), e con l’opera Gargantua, messa in scena al Regio di Torino nel 1984. Gli interessi teatrali e letterari di Corghi fertilizzano anche i suoi lavori strumentali. Ne è un esempio Il pungolo di un amore, concerto per oboe e archi “a programma”, basato su un episodio delle Nozze di Cadmo e Armonia di Roberto Calasso, dedicato al mito della nascita della vite e del vino (il concerto è stato composto nel 1990 su commissione del Comitato Vitivinicolo Trentino) e diretto lo stesso anno da Daniele Gatti, con Pietro Borgonovo come solista. Le cinque scene in cui si articola il concerto narrano l’amore di Dioniso per il giovane Ampelo, che muore ucciso da un toro e che viene poi trasformato in vite, dalla quale Dioniso stacca i primi grappoli d’uva e li spreme leccandone il succo. Da un frammento di questa partitura (la parte degli archi nella sequenza finale della quarta scena, corrispondente al momento in cui avviene la metamorfosi di Ampelo in vite), nel 1993 Corghi ha tratto un pezzo per piccola orchestra intitolato Soffio armonico, diretto lo stesso anno da Antonio Ballista al Conservatorio di Milano. Eliminata la parte solistica dell’oboe (che nel concerto costituiva una sorta di voce narrante), il compositore ha aggiunto sei fiati alla parte degli archi (suddivisi, con sordina e in pianissimo), ripresa integralmente: una struttura armonica spettrale costruita sulle prime sedici armoniche del re bemolle, e su linee speculari, ascendenti e discendenti, appena movimentata da piccoli glissati, ripetuta ad libitum con un effetto incantatorio, inquadrata da un breve disegno in fortissimo dei timpani, colorata dalle linee dei fiati, che rispecchiano quelle degli archi con un ritmo puntato. In questo gioco di bolle armoniche, dalle sonorità vetrose, il compositore ha voluto trovare un significato diverso rispetto a quello originario (della metamorfosi di Ampelo), associandolo all’idea di un soffio creatore, di un suono primordiale, creando un nuovo “programma” basato su alcuni frammenti tratti dal Significato della musica di Marius Schneider.

… nei miti delle creazioni vigenti presso le culture megalitiche, il Soffio dello Spirito primordiale corrisponde alla nota “re bemolle”.

… il suono lunare “re bemolle” appartiene al tempo primordiale.

… la musica è la pianta primordiale della creazione, non conosce spazio e scorre unicamente nel tempo. Le cosiddette acque primordiali della creazione non sono altro che l’espressione dello scorrere del tempo.

… tutta quanta la concezione del mondo primordiale non è che la rappresentazione simbolica dei fenomeni puramente acustici presenti nella semincoscienza dell’uomo che sogna.

… Platone nella Repubblica scrive: “… sul cerchio (o sfera che muove intorno al fuso della Necessità) sedeva una Sirena, girando con esso e facendo udire la sua particolare nota, di modo che le otto voci formassero insieme una somma armonia”.

Nel 1990, l’anno di nascita del Pungolo di un amore, Corghi scrive, su commissione del teatro alla Scala, anche l’opera Blimunda, inaugurando un fertile sodalizio con lo scrittore José Saramago, che proseguirà con le opere Divara (1992) e Il dissoluto assolto (2006) e con altri lavori per voce e orchestra come La morte di Lazzaro (1995) e De paz e de guerra (2003). Ma il panorama dei riferimenti letterari di Corghi è molto ampio, si estende dai dammi di Čechov, nelle opere Tat’jana (2000) e Sen’ja (2002), al Decamerone riscritto da Aldo Busi, nel melologo per due voci e orchestra Amori incrociati (2000). Dai racconti di Alphonse Daudet raccolti nelle Lettres de Mon Moulin è tratto il melologo Blanquette, per voce recitante e piccola orchestra, eseguito il 10 luglio 2014 al Teatro dei Rinnovati di Siena insieme all’Arlésienne di Georges Bizet, pure basata su un racconto della stessa raccolta. Protagonista del racconto scelto da Corghi, La chèvre de M. Séguin (la capra del signor Séguin), è una capretta, Blanquette, che il padrone, Séguin, tiene legata e richiusa per proteggerla da un famelico lupo, che ha già divorato altre sei capre. Ma lei si annoia e fugge sulla montagna, dove trascorre una giornata ricca di emozioni, immersa nello splendore della natura, tra erba fresca, fiori profumati, spazi liberi dove saltare e correre. Ma di notte arriva il lupo, che dopo una lunga lotta, la sbrana. Azio Corghi collega la scoperta di questo racconto all’ambiante piemontese in cui è cresciuto:

«È una storia bellissima e fuori di ogni tempo […] Io sono figlio di una piemontese che aveva studiato bene il francese, com’era normale da noi. Ho ritrovato il suo testo con questi racconti, un’edizione bellissima del 1928 in cui c’erano i suoi appunti […] Poi c’è il francese di Daudet con le sue venature provenzali che lo avvicinano tanto ai nostri dialetti. Ecco perché non ho avuto paura di riprendere temi miei anche giovanili e di spingermi in una direzione impressionistica, ritrovando l’impronta francese dei miei primi studi di composizione a Torino […] Naturalmente il combattimento di Blanquette con il lupo è meno impressionistico, più aggressivo e rumoristico. La partitura è per dodici archi e un quartetto di fiati, l’oboe, tradizionale strumento pastorale, il clarinetto, il fagotto, il corno che evoca gli spazi aperti, con echi e impasti su cui ha lavorato molto volentieri perché sono sempre stato un patito dell’orchestrazione. Il tema del lupo è il rovescio di quello della capretta, ma nel complesso ho deciso di lasciarmi alle spalle qualsiasi condizionamento e preoccupazione di coerenza linguistica e strutturale».

In questa storia, che ha interrogato il compositore sul dilemma tra «l’agire con prudenza» e «l’agire istintivo e vitale», Corghi ha leggermente modificato il testo, eliminando ad esempio Gringoire come interlocutore della voce narrante, e alcuni elementi descrittivi. Nella parte strumentale ha alternato soluzioni di tipo atmosferico ad altre gestuali, a spunti tematici che descrivono il carattere dei tre personaggi, il petulante Séguin, la ribelle Blanquette, il feroce lupo. Dopo un introduzione degli archi (Lento), piena di fremiti e pizzicati, i legni descrivono la capretta (Andante) con ampie arcate melodiche («Com’era carina la capretta di M. Séguin, con i suoi occhi dolci, la sua barbetta da sotto-ufficiale, i suoi zoccoli neri e luccicanti, le sue corna zebrate e i suoi lunghi peli bianchi che sembravano una pellanda»), seguite da un breve episodio danzante dei soli archi. Il pensiero di Blanquette, che si annoia e sogna la montagna («Come si starebbe bene lassù! Che piacere dev’essere sgambettare nella brughiera, senza questa maledetta corda che mi scortica il collo!») coincide con la ripresa del Lento iniziale. Il successivo dialogo tra Blanquette e Séguin («Come, Blanquette, vuoi lasciarmi!») si snoda su una trama strumentale scarna, affidata solo a oboe e violoncello che culmina su uno slancio melodico dei violini («voglio andare sulla montagna»). Dopo una ulteriore ripresa del Lento, una lunga Berceuse in 6/8, con un fitto ordito dei fiati, accompagna la fuga della capra verso la montagna. L’incanto della natura che la accoglie gioiosamente («I vecchi pini non avevano mai visto qualcosa di così bello. Fu ricevuta come una piccola regina. I castagni si abbassavano fino a terra per accarezzarla con la punta dei loro rami. Le ginestre d’oro si aprivano al suo passaggio, e profumavano a lungo. Tutta la montagna le fece festa») è sottolineato da un episodio ritmico e movimentato (Allegretto), con rapidi disegni degli archi che accompagnano un tema danzante dell’oboe, e con una varietà di figurazioni che sottolineano i giochi della capretta, il suo incontro con i camosci, fino all’arrivo della sera, sottolineato da un lungo accordo e dalla ripresa della Berceuse. Nella trama strumentale scarnificata risuonano sinistri gli ululati del lupo, con i tremoli degli archi sul ponticello, poi i violenti glissati degli archi (Andante) avviano la battaglia disperata di Blanquette, a colpi di corna (Allegro), che si conclude nel silenzio del tragico epilogo («Allora il lupo si gettò sulla capretta e la divorò»).

Inediti: L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1991-2022).

La Fondazione Petruzzelli presenta il quarto appuntamento di:

 “Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli”.

 La conversazione virtuale a cura di Massimo Biscardi è dedicata a:

L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1991-2022).

 

Mercoledì 20 luglio alle 10.00 la Fondazione invita il pubblico a seguire in streaming il quarto appuntamento di “Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli”, fruibile gratuitamente sulle piattaforme digitali del Teatro (il canale Youtube Fondazione Petruzzelli, la pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e il sito www.fondazionepetruzzelli.it).

 

La nuova conversazione a cura del sovrintendente Massimo Biscardi si presenta come secondo capitolo dell’excursus dedicato al tema “L’Opera rara nella storia del Petruzzelli” ripercorrendo gli anni che vanno dal 1991 al 2022, dopo aver tracciato una prima mappa che partiva dall’inaugurazione del Teatro nel 1903 e si fermava all’incendio che lo distrusse nel 1991.

Il viaggio virtuale propone come punto di partenza il Petruzzelli come edificio, luogo in cui si rappresentano spettacoli, svelando l’interesse storico e musicale dei titoli operistici che si sono avvicendati nei suoi cartelloni.

Massimo Biscardi analizza ciò che nei paesi anglofoni viene indicato come Canon, il canone, il complesso delle opere letterarie, artistiche, musicali considerate come punti di riferimento per coltivare una conoscenza musicale solida e costruttiva senza tralasciare l’interesse per i grandi titoli di repertorio che hanno contribuito a scrivere la storia musicale del Petruzzelli.

La Conversazione ricorda i titoli proposti dagli operatori culturali che hanno scritto la storia contemporanea del Petruzzelli, partendo dall’impresario Carlo Vitale (presente nel capoluogo pugliese dagli anni Quaranta alla fine dei Settanta), fino ai primi anni duemila, con la sovrintendenza di Angiola Filipponio quando il Petruzzelli era ancora privo della sua sede naturale e le attività del neonato 14mo ente lirico italiano si svolgevano al Teatro Piccinni. Si continua poi con i cartelloni della sovrintendenza di Giandomenico Vaccari e con la riapertura del restaurato Teatro Petruzzelli nel 2009, passando dalle stagioni curate dal commissario governativo Carlo Fuortes e approdando alle scelte della sovrintendenza dello stesso Massimo Biscardi, alla ricerca di una nuova armonia fra scelte rare e coraggiose e grandi capolavori più conosciuti.

Il percorso è impreziosito da splendidi ascolti musicali che contribuiscono ad offrire al pubblico una ricostruzione filologica utile per comprendere appieno il valore della storia del belcanto nella nostra regione.

“Parlando di prospettive future – dichiara il sovrintendente Biscardi regalando una anticipazione sul prossimo argomento–  siamo ormai entrati nel campo della programmazione, del come e perché si attinge al canone o si cerca di ampliarlo, scegliendo certi titoli invece di altri. E del come e perché si inseguono certi interpreti, ritenendoli più adatti di altri a realizzare un determinato progetto artistico. È il mestiere, bellissimo e complicatissimo, del direttore artistico, argomento attorno a cui ruoterà il prossimo Inedito”.

 L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1991-2022)” e le prime tre puntate di “Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli” ovveroAntonio Guarnieri: un antidivo al Petruzzelli” e Carlo Bergonzi: il tenore d’oro nato al Petruzzelli” e “L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1903-1991)” resteranno fruibili sulle piattaforme digitali del Teatro (il canale Youtube Fondazione Petruzzelli, la pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e il sito www.fondazionepetruzzelli.it).

Il pianista Daniil Trifonov cancella per tendinite. Confermato il concerto della Budapest Festival Orchestra.

Fondazione Petruzzelli: 

Il pianista Daniil Trifonov cancella a causa di una tendinite il tour internazionale

con la Budapest Festival Orchestra. 

Confermato il concerto al Petruzzelli, con un nuovo bellissimo programma,  

condotto dal direttore stabile della prestigiosa formazione ungherese Ivan Fischer.

 

La Stagione Concertistica 2022 prosegue con un appuntamento imperdibile: giovedì 19 maggio alle 20.30 sarà al Teatro Petruzzelli la grande Budapest Festival Orchestra, diretta dal suo fondatore Iván Fischer.

Non ci sarà, a causa di una tendinite che lo ha costretto ad annullare il tour mondiale con la prestigiosa formazione musicale ungherese, il pianista Daniil Trifonov.

Cambia il programma del concerto, senza inficiare la qualità di quella che si prospetta una serata indimenticabile. Fischer dirigerà la Sinfonia n. 8 in si minore D 759 “Incompiuta” di Franz Schubert e la Sinfonia n. 1 in Re maggiore di Gustav Mahler.

Quando Iván Fischer ha fondato la Budapest Festival Orchestra con Zoltan Kocsis 35 anni fa, ha potuto realizzare un sogno personale. La peculiarità della BFO è quella di evitare qualsiasi tipo di routine giornaliera. La filosofia principale dell’Orchestra è stata quella di formare una squadra di musicisti creativi, in grado di rischiare, e che continuano a sviluppare la loro musicalità in orchestra, musica da camera e repertorio solista. Iván Fischer ha introdotto numerose riforme che vanno dalla tecnica individuale di prova all’incoraggiamento e promozione delle attività creative di ogni musicista. Sono l’approccio innovativo alla musica, la completa dedizione dei musicisti e la loro continua tensione all’eccellenza ad aver portato la Budapest Festival Orchestra ad essere la più giovane tra le prime 10 nel gruppo delle migliori orchestre del mondo.

Questa Orchestra è ora ospite regolare dei festival internazionali più importanti e le sue registrazioni (prima con Philips Classics, poi con Channel Classics) hanno ricevuto numerosi premi. Nel 2009 la rivista Gramophone Magazine ha inserito la BFO nella lista delle dieci migliori orchestre del mondo.

Nella città di Budapest la BFO ​​è diventata l’orchestra ungherese più popolare, suonando di solito per un pubblico di capacità della sala da concerto del Müpa o dell’Accademia Franz Liszt. Ogni stagione, tre settimane sono dedicate a programmi comunitari, ovvero gruppi dell’orchestra portano la musica nelle scuole, case di cura, chiese e centri sociali. Organizzano inoltre un tour delle sinagoghe abbandonate in Ungheria, per portare vita e attenzione a questi edifici e promuovere la tolleranza.

Numerosi concerti innovativi hanno fatto notizia in tutto il mondo. I Cocoa Concerts, pensati per i bambini con problemi di autismo, riescono a portare la gioia della musica a tutta la famiglia. I concerti Audience Choice sono stati presentati con grande successo in Ungheria e all’estero, compresi i Proms di Londra. La Music Marathon del Müpa Budapest presenta un compositore in 11 concerti, nell’arco di un solo giorno. Il ciclo Midnight Music attira un pubblico di giovani che ha la possibilità di sedere tra i musicisti dell’orchestra su beanbags. Cinquecento bambini ungheresi – di origini rom e non – ballano insieme ogni giugno nella Piazza degli Eroi di Budapest. Ogni settembre, il festival Bridging Europe dell’Orchestra si concentra sulla presentazione della cultura di una diversa nazione europea.

Le produzioni operistiche della BFO sono solitamente dirette da Iván Fischer in forma di concerti semi-scenici progettati per le sale da concerto. Nella lista degli eventi top del New York Magazine del 2013, il Matrimonio di Figaro della BFO è stato votato come ‘migliore dell’anno’. Altre produzioni di grande successo hanno portato ad inviti per i maggiori centri musicali del mondo, tra cui il Mostly Mozart Festival, il Festival di Edimburgo e l’Abu Dhabi Festival. Nell’ottobre 2018 la BFO inaugurerà la prima edizione del Vicenza Opera Festival nel bellissimo Teatro Olimpico.

La BFO ​​ha commissionato e presentato in anteprima molte nuove composizioni. Per educare i giovani talenti, l’orchestra ha sviluppato un programma di apprendistato in collaborazione con l’European Union Youth Orchestra e il Verbier Festival. I suoi primi principali direttori ospiti sono stati Sir Georg Solti e Sir Yehudi Menuhin. Ora questa posizione è detenuta da Gábor Takács-Nagy.

La Budapest Festival Orchestra è una fondazione governata da un Consiglio di Amministrazione e riceve sussidi dallo Stato ungherese e dall’Amministrazione di Budapest. Club di amici e sostenitori della Budapest Festival Orchestra sono stati fondati in Ungheria, Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Il Müpa di Budapest è partner strategico di BFO.

Il Premio Abbiati alla rassegna “Aus Italien” della Fondazione Teatro Petruzzelli.

Il Premio Abbiati alla rassegna “Aus Italien” della Fondazione Teatro Petruzzelli.

 

“Aus Italien: istantanee musicali di otto compositori italiani” ha ricevuto il Premio Speciale dalla giuria del concorso di fama mondiale intitolato a “Franco Abbiati”.

 

“Il Premio Abbiati suggella il lavoro straordinario compiuto negli ultimi anni dalla Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari sotto la guida del sovrintendente Massimo Biscardi, che ha focalizzato l’attenzione sulla crescita del Coro e dell’Orchestra del nostro Politeama per rafforzarne ulteriormente la qualità e la versatilità – commenta il sindaco di Bari e presidente della Fondazione Antonio Decaro -. È alla passione e al talento dei nostri musicisti che desidero dedicare questo premio, che ci spinge a proseguire lungo la strada intrapresa per restituire al Petruzzelli il prestigio e la riconoscibilità che gli spettano, e che oggi gli vengono nuovamente riconosciuti, in Italia come all’estero. Anni fa, in un momento molto complicato,  abbiamo scelto di investire sulla serietà, sulla professionalità e sulla trasparenza, e credo che i risultati ci stiano dando ragione”.

 

“Emozione e gratitudine per il prestigioso Premio Abbiati alla Fondazione Petruzzelli – afferma il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – Il Petruzzelli e i suoi dipendenti contribuiscono a rendere la Puglia una terra ricca di proposte culturali di altissimo livello, nel solco dei grandi teatri europei. Questo riconoscimento premia il lavoro di tutta la squadra guidata dal Sovrintendente Massimo Biscardi, in particolare per una rassegna pensata con intelligenza e professionalità quando i contenitori culturali erano chiusi al pubblico a causa della pandemia. Il Petruzzelli non si è fermato ed ha colto l’occasione per lanciare un’offerta musicale di qualità che oggi resta fruibile grazie al cofanetto con i video dei concerti eseguiti. Ringrazio anche tutti gli artisti che con la loro presenza stanno contribuendo a scrivere la storia del Teatro Petruzzelli. Ho la certezza che la Fondazione offrirà agli spettatori pugliesi ulteriori motivi di orgoglio e al pubblico internazionale una ragione in più per visitare la nostra bellissima regione”

 

“Ricevere il prestigiosissimo 41’ Premio della critica musicale “Franco Abbiati” 2022 – dichiara il sovrintendente Massimo Biscardi– rappresenta il riconoscimento dell’avvenuto percorso di crescita e maturazione dei complessi artistici del Petruzzelli, oltre che del modello produttivo del Teatro.

Il Premio Speciale è stato conferito per “Aus Italien”, Istantanee musicali di otto compositori italiani, (diventati oggi un prezioso cofanetto che raccoglie 8 DVD).

È stata messa in opera una iniziativa culturale di attenzione all’evoluzione del linguaggio musicale, ed in particolare dei compositori italiani, viventi, e in pieno lockdown, sull’indirizzo del Ministro Dario Franceschini e del nostro Consiglio di Indirizzo, è stata realizzata per consentire l’attività lavorativa in streaming dei nostri complessi artistici, che sento di dover ringraziare con grande affetto (6 produzioni con orchestra e 2 con il coro).

Questo riconoscimento rappresenta il giusto modo di onorare l’enorme sforzo finanziario di Ministero, Regione Puglia, Città Metropolitana e Comune di Bari.

La Puglia e la città di Bari con questo premio ricevono il giusto plauso da un osservatorio nazionale di grande prestigio e competenza.

Ne è prova il debutto all’Hessiacher Theatre di Wiesbaden di questa sera, con la nostra Aida andata in scena al Petruzzelli nel marzo scorso”.

 

A designare i vincitori della 41esima edizione del Premio della critica musicale Abbiati una giuria composta dai critici musicali Alessandro Cammarano, Sandro Cappelletto, Paola De Simone, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Susanna Franchi, Gianluigi Mattietti, Gregorio Moppi, Carla Moreni, Stefano Nardelli, Paolo Petazzi, Alessandro Rigolli, Lorenzo Tozzi). La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà domenica 5 giugno alle 17.00 al Teatro Donizetti di Bergamo.

 

Il Premio Speciale è stato assegnato alla rassegna streaming Aus Italien “Aus Italien. Istantanee musicali di otto compositori italiani che ha proposto 8 concerti a cura della Fondazione Teatro Petruzzelli, trasmessi sulle piattaforme digitali del Teatro e oggi disponibili in un cofanetto multimediale.

 

Durante l’inverno e la primavera del 2021 la Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari ha voluto programmare una rassegna dedicata a otto compositrici e compositori italiani, intitolata “Aus Italien: istantanee musicali di otto compositori italiani”. Il titolo della rassegna ricorda il poema sinfonico di Richard Strauss che, da giovanissimo, andò a far visita al vecchio Brahms per chiedere consiglio su come iniziare a scrivere musica: “ Fai un viaggio in Italia e capirai tutto”, gli disse Brahms.

 

Questi programmi, ognuno dei quali dedicati interamente a un compositore ed eseguiti dall’Orchestra e dal Coro del Teatro Petruzzelli, hanno avuto un seguito impressionante e inaspettato di pubblico online e una unanime approvazione da parte dei critici musicali e musicologi italiani: la prova che oggi si può scrivere ancora bella musica e avere una platea attenta e interessata alle nuove invenzioni compositive.

 

I compositori italiani – di fama internazionale- a cui La Fondazione Teatro Petruzzelli ha rivolto l’attenzione, in questa che vorrebbe essere solo la prima edizione della rassegna, sono Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele, Pasquale Corrado, Carlo Boccadoro, Michele dall’Ongaro, Caterina di Cecca, Luca Francesconi e Silvia Colasanti.

 

Tutti i concerti, registrati al Teatro Petruzzelli con la presenza in sala dei compositori, sono stati trasmessi in streaming, fruibili gratuitamente sulle piattaforme digitali del Teatro (il canale Youtube Fondazione Petruzzelli, la pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e il sito www.fondazionepetruzzelli.it).

 

A corredare ogni appuntamento un’intervista con i compositori, realizzata dai critici musicali delle principali testate giornalistiche italiane.

Il progetto, ricco di prime esecuzioni, ha lo scopo di fare il punto sull’evoluzione della musica contemporanea in Italia, offrendo grazie alla realizzazione in streaming, la massima diffusione dei concerti, anche oltre i confini nazionali.

 

Una opportunità, quella della fruizione digitale, molto apprezzata dal pubblico del Teatro Petruzzelli che, nel periodo compreso fra gennaio e marzo 2021, ha registrato sulle sue piattaforme oltre 145.000 visualizzazioni dei concerti compresi in questo lasso temporale.

 

Annullato il concerto l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, diretta dal maestro Valery Gergiev

Fondazione Petruzzelli:

 Annullato il concerto l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo,diretta dal maestro Valery Gergiev. 

Previsto rimborso o possibilità di devolvere l’importo alla Croce Rossa Italiana per una operazione dedicata alla popolazione dell’Ucraina.

 

La Fondazione Teatro Petruzzelli comunica che il concerto dell’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo diretta dal Maestro Valery Gergiev, previsto nella Stagione Concertistica 2022, è stato annullato.

Su idea di alcuni Abbonati della Fondazione Teatro Petruzzelli, a cui va il nostro plauso per la lodevole iniziativa, daremo la possibilità di destinare l’importo del rimborso dei biglietti e del rateo di Abbonamento relativi all’annullamento del concerto alla Croce Rossa Italiana, per sostenere le iniziative umanitarie dedicate alla popolazione dell’Ucraina.

Per aderire all’iniziativa sarà necessario recarsi presso il Botteghino a firmare il modulo di rinuncia.

Chi invece desidera ricevere il rimborso dovrà seguire le seguenti procedure:

 

Chi ha acquistato online o nei punti vendita autorizzati Vivaticket può richiedere il rimborso compilando il MODULO ONLINE entro e non oltre il 10 marzo 2022.

Gli spettatori che hanno acquistato i biglietti al Botteghino del Teatro Petruzzelli possono richiedere il rimborso presso gli uffici del Botteghino entro e non oltre il 10 marzo 2022.

Gli Abbonati possono richiedere il rimborso del rateo abbonamento esclusivamente recandosi presso il Botteghino, presentando l’Abbonamento, entro e non oltre il 30 marzo 2022.

 

ORARI DI APERTURA BOTTEGHINO: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:00.

E-mail: botteghino@fondazionepetruzzelli.it Telefono: 080.9752810

Il concerto di Valery Gergiev non avrà luogo il 13 febbraio

Fondazione Petruzzelli:

Il concerto di Valery Gergiev non avrà luogo il 13 febbraio
e sarà recuperato nella Stagione 2022.

 

La Fondazione Teatro Petruzzelli comunica che a causa della riscontrata positività al Covid del maestro Valery Gergiev, il concerto con l’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, in programma domenica 13 febbraio alle 19.00 al Teatro Petruzzelli, non potrà avere luogo.

La Fondazione Teatro Petruzzelli sta lavorando per fissare una nuova data nella Stagione 2022 che sarà comunicata a breve. I biglietti già acquistati resteranno validi per il nuovo concerto diretto dal maestro Gergiev.

Gli spettatori che non desiderassero partecipare al nuovo concerto, recuperandolo nella prossima data, potranno:

richiedere il rimborso compilando il MODULO ONLINE entro e non oltre il 10 marzo 2022 se hanno acquistato online o presso le prevendite autorizzate Vivaticket,

richiedere il rimborso recandosi agli uffici del Botteghino entro e non oltre il 10 marzo 2022 se hanno acquistato i biglietti al Botteghino del Teatro Petruzzelli.

Inediti – Pillole di storia del Teatro Petruzzelli

La Fondazione Petruzzelli presenta il terzo appuntamento di:
“Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli”.
La conversazione virtuale a cura di Massimo Biscardi è dedicata a:
L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1903-1991)

 

Sabato 5 febbraio alle 10.00 la Fondazione invita il pubblico a seguire in streaming il terzo appuntamento di “Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli”, fruibile gratuitamente sulle piattaforme digitali del Teatro (il canale Youtube Fondazione Petruzzelli, la pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e il sito www.fondazionepetruzzelli.it).

 

La nuova conversazione a cura del sovrintendente Massimo Biscardi è intitolata “L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1903-1991)” ed è dedicata a quella sezione del repertorio operistico della storia più che centenaria del Petruzzelli, che rappresenta le sue caratteristiche identitarie.

 

Il viaggio virtuale riscopre attraverso una ricostruzione storica e filologica, titoli ed interpreti delle Stagioni d’Opera dai primi anni fino al fatidico incendio del 1991. Il percorso impreziosito da splendidi ascolti musicali, mette in luce la rappresentazione di titoli d’opera rari, “trascurati” nel tempo dalle programmazioni, spesso a torto, che nel caso del Teatro pugliese riserva numerose sorprese.

 

Partendo dalle caratteristiche architettoniche del Petruzzelli, così particolari e motivate dalla precisa volontà di aprire il Teatro ad una accoglienza più generosa e democratica dei cittadini baresi, anche in rapporto con le esigenze del grand opéra che richiamava nei primi del novecento un pubblico sempre più numeroso, Biscardi ricorda i titoli più significativi che hanno posto le basi per la storia musicale del politeama.

 

Una ricostruzione filologica utile per comprendere appieno il valore della storia del belcanto nella nostra regione che fa ben capire quale sia l’origine di quel pubblico esigente e qualificato che ha contribuito alla nascita del legame fra il teatro ed i suoi attuali spettatori.

 

L’Opera rara nella storia del Petruzzelli (1903-1991)” e le prime due puntate di “Inediti. Pillole di storia del Teatro Petruzzelli” ovveroAntonio Guarnieri: un antidivo al Petruzzelli” e Carlo Bergonzi: il tenore d’oro nato al Petruzzelli” resteranno fruibili sulle piattaforme digitali del Teatro (il canale Youtube Fondazione Petruzzelli, la pagina Facebook ufficiale Fondazione Teatro Petruzzelli e il sito www.fondazionepetruzzelli.it).