Domenica 14 Febbraio 2016 – 11.30 am
Gino Ceci Gabriele Ceci Andrea Waccher |
pianoforte violino violoncello |
Johannes Brahms |
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Johannes Brahms il Trio N. 1 in si maggiore per pianoforte, violino e violoncello Op. 8 (versione del 1889) |
Domenica 14 Febbraio 2016 – 11.30 am
Gino Ceci Gabriele Ceci Andrea Waccher |
pianoforte violino violoncello |
Johannes Brahms |
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Johannes Brahms il Trio N. 1 in si maggiore per pianoforte, violino e violoncello Op. 8 (versione del 1889) |
MARTEDÌ 25 OTTOBRE, ORE 18.30
GÜNTER NEUHOLD |
direttore |
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Franz Joseph Haydn Sinfonia n. 44 in mi minore Hob.I:44 “Trauer” |
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Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 41 in do maggiore KV 551 “Jupiter” |
Orchestra del Teatro Petruzzelli
VENERDÌ 2 SETTEMBRE, ORE 18.30
ROMAN BROGLI-SACHER |
direttore |
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Franz Joseph Haydn Sinfonia n. 45 in fa diesis minore Hob.I:45 “Degli addii” |
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Felix Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 “Italiana” |
Orchestra del Teatro Petruzzelli
MARTEDÌ 7 GIUGNO, ORE 18.30
NICOLA PASZKOWSKI |
direttore |
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Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 |
Orchestra del Teatro Petruzzelli
MARTEDÌ 15 MARZO, ORE 18.30
BENEDETTO MONTEBELLO |
direttore |
Wolfgang Amadeus Mozart Sinfonia n. 36 in do maggiore KV 425 |
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Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 |
Orchestra del Teatro Petruzzelli
DOMENICA 07 FEBBRAIO, ORE 18.30
ALVISE CASELLATI |
direttore |
Edward Grieg Holberg Suite, op. 40 |
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Samuel Barber Adagio for Strings, op. 11 |
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Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36 |
Orchestra del Teatro Petruzzelli
A chiusura della manifestazione un momento di festa per i Baresi, un concerto mai svoltosi in città, dove il celebre cantante si esibirà in uno spettacolo unico.
Lo show sarà un racconto corale e una celebrazione del teatro e della città nelle sue tradizioni ma anche nei aspetti più inediti e curiosi. Non ci sarà cibo ma il racconto toccherà tutti i sensi. La narrazione sarà condotta da Chef Rubio che grazie all’intervento di diversi “ospiti” e amici regalerà alla platea una piacevole esperienza. Insieme a Chef Rubio ci sarà l’attrice teatrale Anna Terio, e durante la serata ci saranno diversi ospiti, come i personaggi chiave della puntata di Unti e Bisunti girata in città e un momento musicale di Giosada.
Il Teatro non è soltanto uno splendido “contenitore” per concerti, opere liriche, balletti, ma il simbolo culturale di Bari, il fulcro artistico della città. E quando, nell’ottobre del 1991, fu devastato da un violentissimo incendio doloso, le sue ceneri furono una ferita per la città e per tutta la cultura italiana, ferita che si è potuta rimarginare soltanto con la ricostruzione e la riconsegna alla città nel 2009, anche grazie ai fondi del Il Gioco del Lotto.
Philippe Daverio racconterà agli spettatori una storia iniziata nel 1898, insieme agli aneddoti e alle curiosità legate alle grandi opere e agli artisti internazionali che si sono succeduti sul palco, e quella sera drammatica del 26 ottobre 1991, quando al Petruzzelli è in scena la Norma di Vincenzo Bellini, uno dei grandi capolavori della lirica italiana, l’ultima rappresentazione teatrale prima del disastro. Ecco il racconto del tenore Nicola Martinucci: “Il caso, la combinazione, il destino: la Norma che finisce con un rogo e il teatro che diventa un rogo”.
Prima di ascoltare quest’opera, la terza composta da Giuseppe Verdi, ricca di brani dalla musica a volte potente e grandiosa, a volte soave e dolcissima, Il Gioco del Lotto offre la possibilità di conoscerla da vicino attraverso le parole di Corrado Augias, appassionato di musica, grande giornalista e grande divulgatore. Augias spiegherà le vicende del popolo ebraico oppresso dalla schiavitù in terra di Babilonia, del re Nabuccodonosor e della sua tragica fine, senza dimenticare la forte componente patriottica che quest’opera, come tante altre del Maestro, riuscì ad esprimere durante il Risorgimento. Allora come adesso, assistendo alle prove, che per la prima volta si terranno a porte aperte, si potrà rivivere l’entusiasmo e le speranze di un popolo, facendosi trascinare dalla forza di una musica immortale.
Il nome originale assegnato da Giuseppe Verdi alla sua opera era Nabucodonosor, ma per motivi di spazio sulla locandina il nome venne diviso su due righe, Nabucco e, a capo, Donosor. Per il pubblico, che si fermava a leggere solo la prima riga, l’opera era stata identificata da subito come Nabucco. L’opera venne realizzata dopo un periodo molto difficile per il compositore, sia dal punto di vista professionale (l’insuccesso della rappresentazione di Un giorno di regno nel settembre del 1840), che personale (la morte della moglie Margherita Barezzi nel 1840 e dei figli Virginia e Icilio, rispettivamente nel 1838 e nel 1839). Stanco e demotivato, il compositore parmense aveva interrotto la sua attività artistica; solo grazie all’intervento dell’impresario teatrale Bartolomeo Merelli, che gli propose un libretto composto da Temistocle Solera dal titolo Nabucco, Verdi ritrovò l’ispirazione per musicare un’opera. Nel 1841 venne completata la partitura musicale e il successivo 9 marzo 1842 il Nabucco venne messa in scena alla Scala di Milano, alla presenza di Gaetano Donizetti.