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ADRIANA LECOUVREUR [ SPETTACOLO SOSPESO ]
di Francesco Cilea

Melodramma in quattro atti su libretto di Arturo Colautti, tratto dal dramma “Adrienne Lecouvreur” di Eugéne Scribe ed Ernest-Wilfrid Legouvé, del 1850.

direttore: Jordi Bernàcer
regia: Giovanni Agostinucci
versione moderna delle scene: Giovanni Agostinucci
scene di tradizione: Sormani e Cardaropoli
costumi e disegno luci: Giovanni Agostinucci
coreografie: Giorgio Mancini
maestro del coro: Fabrizio Cassi

Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli

Corpo di ballo della Compagnia Daniele Cipriani

Allestimento scenico | Sormani e Cardaropoli | Fondazione Teatro Petruzzelli

Orari Spettacoli
MERCOLEDì 4 MARZO 2020 - 20:30 | turno A
LUNEDì 9 NOVEMBRE 2020 - 20:30
MARTEDì 10 NOVEMBRE 2020 - 20:30
MERCOLEDì 11 NOVEMBRE 2020 - 20:30
VENERDì 13 NOVEMBRE 2020 - 18:00
SABATO 14 NOVEMBRE 2020 - 18:00
DOMENICA 15 NOVEMBRE 2020 - 18:00
La Trama

ATTO PRIMO
Parigi, 1730. Nel foyer della Comédie-Française.
Sta per avere inizio una rappresentazione teatrale e nella concitazione generale il direttore di scena, Michonnet corre a destra e a manca per soddisfare le richieste di tutti gli Attori. Entra il Principe di Bouillon, protettore della celebre attrice Duclos, seguito dall’Abate Chazeil. Mentre questi intrattengono due giovani attrici, Mademoiselle Dangeville e Mademoiselle Jouvenot, entra Adriana declamando alcuni versi del Bajazet (una tragedia di Racine) per ripassare la parte di Rossana che di lì a poco dovrà interpretare.
Il Principe chiede della Duclos e Michonnet gli riferisce che si trova nel suo camerino intenta a scrivere un biglietto. Il Principe sospettoso, chiede all’Abate di farsi consegnare lo scritto ad ogni costo, anche pagandolo. Michonnet, rimasto solo con Adriana della quale è segretamente innamorato, intendendo dichiararsi, le dice di aver deciso di sposarsi poiché ha ricevuto una piccola eredità. Adriana però, ignorando del tutto i sentimenti di Michonnet, confida all’amico di essere anche lei innamorata di un alfiere del Conte di Sassonia, il quale proprio quella sera sarà in teatro per vederla recitare. Michonnet se ne va rattristato ed entra l’uomo che Adriana attendeva, Maurizio, in realtà il Conte di Sassonia in persona e non un semplice alfiere come l’attrice aveva inteso. Egli non vuole ancora svelarle la sua identità per motivi politici, dunque le dice – mentendo – di aver bisogno di protettori molto influenti. Adriana si offre di intercedere per lui parlandone al Conte di Sassonia e Maurizio ‘grato’, si congeda dandole appuntamento a dopo lo spettacolo. Adriana in pegno d’amore, gli offre un mazzetto di viole e Maurizio si dirige verso il suo palco.
L’Abate nel frattempo è riuscito a recuperare la lettera della Duclos corrompendo la sua cameriera e lesto ne legge il contenuto al Principe. Nello scritto si parla di un appuntamento per un ‘affare di alta politica’ che avrà luogo quella stessa sera nel ‘solito villino’. La lettera è indirizzata al Conte di Sassonia. Il Principe dunque crede che la Duclos abbia dato un appuntamento al Conte nel villino che egli le ha regalato tempo prima. Medita pertanto di organizzarvi una cena con un un gruppo di amici allo scopo di cogliere la Duclos in flagrante, ma i suoi intenti vengono intercettati dagli Attori che deridono il Principe, poiché sanno che in realtà la Duclos ha solo fatto da tramite per la sua intima amica, la moglie del Principe ovvero la Principessa di Bouillon, che attenderà il Conte al villino.
Mentre Michonnet ascolta rapito la sentita recitazione di Adriana, Maurizio ricevuto il bilgietto della Buillon, deve avvertire Adriana che non potrà incontrarla. Non ha purtroppo altro mezzo che scriverle il messaggio sul biglietto che l’attrice dovrà leggere in scena. Durante l’intervallo il Principe invita tutta la compagnia di Attori al villino, consegnandone le chiavi ad Adriana. Le reticenze della fanciulla sono vinte quando il Principe annuncia la presenza di Maurizio tra gli invitati. Con la speranza di incontrare il suo amato, Adriana accetta di slancio l’invito.

ATTO SECONDO
Al nido della Grange-Batelière, il villino della Duclos.
Nel villino della Duclos, la Principessa di Bouillon aspetta trepidante Maurizio, che però si presenta in ritardo. Ella si ingelosisce quando scorge il mazzetto di violette, Maurizio però per non perdere il favore di lei, finge che le viole ricevute in dono da Adriana siano un omaggio per lei. Rabbonita, la Principessa gli confida allora che nemici potenti contrastano la sua ascesa al trono di Polonia e vogliono il suo arresto. Maurizio sentendo ciò preferirebbe partire, ma la Principessa lo trattiene, bramosa di lui. Quando Maurizio tenta di replicare, la donna teme una rivale. Improvvisamente giunge il Principe, che convinto di sorprendere la Duclos, mette però fine alla discussione dei due amanti. La principessa si nasconde in una stanza buia mentre il Principe ormai stanco della Duclos, propone al Conte una sorta di ‘cessione’ dell’amante. Per suggellare il patto i due uomini si stringono la mano. Mentre l’Abate dispone il salone per la cena, giunge Adriana che incontra sorpresa Maurizio; i due si scambiano nuove promesse d’amore. Ma il perfido Abate rivela ad Adriana la presenza di una rivale, che lascia intendere essere la Duclos.
Maurizio però convince Adriana della sua innocenza e la supplica di aiutare la donna chiusa nella stanza ad uscire dal nascondiglio e fuggire. Nel buio le due donne non si vedono, e la Principessa riconoscente, cerca di scoprire l’identità della sua salvatrice. Adriana però divisa tra l’amore per Maurizio e la gelosia, cerca di celare il volto. Il suo silenzio accende la Principessa prima di sdegno nobiliare, poi di gelosia: Maurizio non avrebbe affidato l’incarico di salvarla se non a una persona a lui molto cara, e teme che Adriana possa essere una sua rivale. Le due donne rivendicano i propri diritti sul Conte, ma l’improvviso sopraggiungere di qualcuno fa fuggire in fretta la Principessa che nella concitazione, perde un prezioso braccialetto. Il monile viene raccolto e consegnato ad Adriana.

ATTO TERZO
A palazzo Bouillon.
Nel sontuoso palazzo dei Principi di Bouillon, prima di uno spettacolo di gala in cui sarà presente Adriana, la Principessa turbata continua a domandarsi chi possa essere la sua misteriosa salvatrice. Non appena entra la Lecouvreur, la Principessa crede di riconoscerne la voce e astutamente, racconta una crudele bugia: Maurizio è stato ferito in duello. Adriana impallidisce, ma si rallegra subito quando vede Maurizio sano e salvo in sala. La sua reazione alla notizia però la tradisce, poiché la Bouillon comprende che è stata lei a salvarla. Anche Adriana è colta da dubbi e crede di aver riconosciuto la voce della Principessa. Durante l’esecuzione di un balletto in stile classico, Il giudizio di Paride, tutti si domandano di chi fosse il braccialetto rinvenuto nel nido della Duclos. Adriana e la Principessa alimentano i pettegolezzi con le loro insinuazioni incalzandosi l’un l’altra, fino a quando Adriana non mostra il gioiello della Principessa che viene riconosciuto dal Principe. Non vi sono più dubbi circa l’identità delle due dame. La Principessa, per distogliere l’attenzione dei convitati, chiede dunque ad Adriana di recitare qualcosa. Seguendo le richieste dei presenti, l’attrice sceglie il «monologo del richiamo» tratto dalla Fedra di Racine e mentre ne declama con ardore le ultime parole («come fanno le audacissime impure cui gioia è tradir») indica la Principessa suscitando lo scalpore di tutti. Quest’atto imprudente di Adriana spinge la Principessa a giurarle una vendetta implacabile, mentre un ammirato pubblico applaude l’Attrice.

ATTO QUARTO
A casa Lecouvreur.
Adriana è ormai lontana dalle scene da tempo. Soffre di una profonda tristezza dovuta alla delusione nei confronti dell’amore. Solo Michonnet, suo fedele amico e confidente, riesce qualche volta a consolarla.
Ritrova in parte il buonumore quando un giorno riceve l’amorevole visita dei suoi amici Attori, che portandole dei doni, la invitano calorosamente a tornare con loro. Ella, dopo le prime reticenze, acconsente. Ma mentre sta pregustando la gioia di rivivere i tempi del palcoscenico, le viene consegnato un dono in apparenza inviato da Maurizio: un raffinato cofanetto di velluto cremisi. Alla sola vista dell’oggetto, Adriana ha un mancamento: contiene un mazzetto di viole. Ella è turbata da quel gesto così scortese che crede essere di Maurizio, renderle le viole che ella gli aveva donato come pegno d’amore. D’istinto le annusa abbandonandosi per un attimo a dolci ricordi, ma poi adirata le getta tra le fiamme, convinta che la sua storia d’amore sia ormai giunta alla fine. Il fido Michonnet afferma però che quell’oggetto può essere solo frutto della gelosia di una rivale in amore, dato che egli ha subito provveduto ad avvertire Maurizio. Il Conte infatti giunge di lì a poco ed assieme ad una felice ed ancora incredula Adriana, si rinnovano le promesse d’amore da suggellare con il matrimonio.
Improvvisamente però la gioia volge in tragedia: l’attrice diventa pallida, rigida, lo sguardo si fa vuoto e fisso, i discorsi frammentari e deliranti, ed infine muore rapidamente sotto gli sguardi disperati di Maurizio e Michonnet.
Le violette nel cofanetto erano avvelenate. Dunque non si trattava dell’omaggio seppur scortese di Maurizio, bensì della compiuta quanto crudele vendetta giuratale un tempo dalla Principessa di Bouillon.

Interpretato Da
Adriana Lecouvreur
Maria José Siri  (9/11/13/15 nov)
Valeria Sepe  (10/14 nov)

Maurizio, Conte di Sassonia
Migran Agadzhanyan  (9/11/15 nov)
Dario Di Vietri  (10/13/14 nov)

Il Principe di Bouillon
In-Sung Sim  (9/11/13/15 nov)
Alessandro Abis  (10/14 nov)

L’Abate di Chazeuil
Valentino Buzza

Michonnet
Vittorio Vitelli  (9/11/13/15 nov)
Damiano Salerno  (10/14 nov)

Quinault
Roberto Maietta

Poisson
Nico Franchini

La Principessa di Bouillon
Carmen Topciu  (9/11/13/15 nov)
Alessandra Volpe  (10/14 nov)

Mademoiselle Jouvenot
Silvia Lee

Mademoiselle Dangeville
Antonella Colaianni

Un maggiordomo
Vincenzo Mandarino